L’evoluzione del commercio digitale ha seguito un percorso lineare e prevedibile: dalla nascita dei primi siti web siamo passati all’e-commerce, poi allo shopping su dispositivi mobili. Oggi, tuttavia, la prossima frontiera non è legata a un nuovo device, ma a una nuova forma di intelligenza: gli Agenti di Intelligenza Artificiale (AI Agentic). Questi software sofisticati, capaci di agire in modo autonomo e proattivo per conto degli utenti, sono destinati a trasformare radicalmente il modo in cui cerchiamo, selezioniamo e acquistiamo prodotti e servizi.
La vera sfida, e il pezzo mancante per sbloccare il pieno potenziale di questa rivoluzione, risiede nella capacità di questi agenti di coordinarsi tra loro e con l’infrastruttura finanziaria esistente.
La visione del cosiddetto Agentic Commerce è semplice quanto rivoluzionaria: presto, le persone delegheranno gran parte delle loro attività di shopping e gestione finanziaria a un assistente AI. Non si tratterà più di un semplice chatbot che risponde a domande, ma di un vero e proprio agente autonomo che, basandosi sulle preferenze, sul contesto comportamentale e sui limiti di spesa stabiliti dall’utente, è in grado di prendere decisioni e concludere transazioni.
Immaginate di chiedere al vostro assistente virtuale di organizzare un weekend fuori porta, trovando il volo migliore, prenotando l’hotel e acquistando i biglietti per un evento. In uno scenario ideale, l’agente non solo dovrebbe trovare l’opzione perfetta, ma anche eseguire l’acquisto in modo sicuro e senza interruzioni negoziando tra servizi diversi. È qui che l’AI-commerce si scontra con la complessità del mondo reale.
Affinché questa economia guidata dagli agenti possa fiorire, è necessario un ecosistema robusto e interoperabile che garantisca tre elementi fondamentali: fiducia, sicurezza e fluidità della transazione. Se un agente AI non è in grado di effettuare un acquisto con lo stesso livello di sicurezza e affidabilità di un essere umano che digita i dati della propria carta, l’intero modello fallisce.
Per superare questa lacuna e fornire agli agenti la “licenza di agire” in modo finanziariamente responsabile, si stanno formando collaborazioni strategiche tra i giganti dell’infrastruttura e del pagamento. Due attori chiave in questo senso sono Amazon Web Services (AWS) e Visa.
Visa è in prima linea nella definizione degli standard per l’affidabilità delle transazioni autonome con l’iniziativa Visa Intelligent Commerce. La società sta espandendo la sua rete di pagamento per integrarsi direttamente con gli sviluppatori di agenti AI, fornendo loro una suite di API specializzate. L’obiettivo primario è legare ogni agente a credenziali di pagamento tokenizzate e dedicate (AI-Ready Cards). La tokenizzazione, che già oggi ha ridotto drasticamente le frodi nell’e-commerce, diventa essenziale: i dati della carta vengono sostituiti da un token associato in modo univoco non solo all’utente, ma anche all’agente AI stesso e, talvolta, al dispositivo specifico. Questo garantisce che solo l’agente autorizzato, nel contesto autorizzato, possa completare l’acquisto, assicurando l’autenticazione dinamica dell’utente e il rispetto dei limiti impostati.
Dall’altra parte, AWS sta consolidando la sua posizione come la migliore piattaforma per costruire, implementare e gestire questi agenti su larga scala. Attraverso servizi come Amazon Bedrock AgentCore, AWS fornisce il runtime, la memoria, i gateway e gli strumenti necessari per implementare agenti AI altamente efficaci in modo sicuro. Fondamentalmente, AWS non si limita a offrire l’hardware e i modelli di base, ma crea il framework operativo in cui gli agenti possono connettersi a strumenti esterni e agire in modo affidabile. L’inclusione di agenti e strumenti AI direttamente in AWS Marketplace facilita l’approvvigionamento e l’integrazione di soluzioni specializzate da parte di sviluppatori e aziende.
Il vero nodo del problema—il coordinamento degli agenti—emerge quando si considera che un singolo utente non avrà un solo agente, ma un ecosistema di agenti che lavorano in parallelo o in sequenza. Ci sarà l’agente personale per lo shopping, l’agente finanziario per gli investimenti, l’agente aziendale per gli acquisti B2B e così via.
Il coordinamento è cruciale in due aspetti:
- Orchestrazione Transazionale: Se un agente deve interagire con un altro (ad esempio, l’agente di viaggio deve coordinarsi con l’agente finanziario per assicurarsi che i fondi siano disponibili o che venga utilizzata la carta con i migliori premi), devono “parlare” un linguaggio comune e avere garanzie di sicurezza reciproche.
- Affidabilità e Tracciabilità: Ogni acquisto o interazione deve essere tracciato, monitorato e, se necessario, interrotto. Questo richiede che le piattaforme sottostanti, come quelle fornite da AWS per l’implementazione e da Visa per il pagamento, operino in perfetta sincronia per gestire le credenziali, l’autenticazione e i segnali commerciali che semplificano il tracciamento degli acquisti e la gestione post-vendita.
Senza un’infrastruttura che faciliti questo coordinamento complesso, si rischia di creare un’esperienza utente frammentata, in cui l’AI può trovare un prodotto eccellente ma fallisce miseramente al momento del checkout, lasciando un’esperienza insoddisfacente. La partnership tra colossi tecnologici e finanziari mira precisamente a definire gli standard e i protocolli necessari affinché gli agenti AI non siano entità isolate, ma facciano parte di una rete collaborativa e sicura, trasformando finalmente la visione del commercio autonomo in una realtà transazionale affidabile e scalabile a livello globale.