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L’evoluzione dell’intelligenza artificiale non passa solo attraverso la potenza di calcolo o la vastità dei dati analizzati, ma anche attraverso la capacità di adattarsi alle sfumature del linguaggio umano e alle preferenze estetiche di chi la utilizza. OpenAI ha recentemente compiuto un passo decisivo in questa direzione, introducendo una serie di aggiornamenti che permettono agli utenti di avere un controllo senza precedenti sulla personalità e sulla struttura visiva delle risposte fornite da ChatGPT. Se in passato il tono del chatbot veniva modificato unilateralmente dall’azienda tramite aggiornamenti generali del modello, oggi è l’utente a poter decidere se desidera un assistente più distaccato, un compagno di conversazione entusiasta o un collaboratore estremamente sintetico.

Il cuore di questo aggiornamento risiede nella possibilità di regolare parametri emotivi specifici, come il calore e l’entusiasmo. All’interno delle impostazioni personali, sono stati introdotti nuovi selettori suddivisi su tre livelli che consentono di calibrare quanto il software debba apparire cordiale o energico durante lo scambio di messaggi. Questa flessibilità risponde a una necessità pratica: un professionista che utilizza l’intelligenza artificiale per redigere report tecnici potrebbe preferire un tono sobrio e un basso livello di entusiasmo, mentre uno studente in cerca di ispirazione creativa potrebbe beneficiare di una risposta più calorosa e motivante. Anche l’uso delle emoticon, spesso oggetto di dibattito tra gli utenti, è diventato una variabile regolabile, permettendo di decidere con quale frequenza il chatbot debba inserire icone grafiche per colorare il testo.

Oltre al carattere, OpenAI è intervenuta sulla formattazione dell’output, un aspetto cruciale per chi utilizza ChatGPT per organizzare il proprio lavoro o studio. Gli utenti possono ora gestire attivamente la presenza di titoli ed elenchi puntati, decidendo se le risposte debbano essere strutturate in modo schematico o fluire come un testo narrativo continuo. Questa funzione si affianca all’espansione dei tipi di personalità predefiniti, che includono ora profili specifici come quello professionale, amichevole e persino cinico, offrendo una varietà di sfumature che rendono l’interazione meno meccanica e più simile a una conversazione reale.

Parallelamente alla personalizzazione del tono, è stata introdotta una funzionalità molto attesa che riguarda la modifica diretta dei testi generati. In particolare, per quanto riguarda le bozze di email o i documenti lunghi, gli utenti hanno ora la possibilità di evidenziare e formattare porzioni di testo specifiche direttamente all’interno dell’interfaccia della chat. Questo evita la necessità di copiare e incollare continuamente il contenuto in editor esterni per apportare piccole correzioni, rendendo il processo di revisione molto più fluido e veloce. È un miglioramento che punta dritto all’efficienza operativa, riducendo gli attriti tra la fase di ideazione e quella di finalizzazione di un messaggio.

Questo pacchetto di aggiornamenti si inserisce in una strategia più ampia di OpenAI, volta a migliorare radicalmente l’esperienza d’uso complessiva dopo una fase di monitoraggio attento delle richieste della comunità. L’obiettivo sembra essere quello di trasformare ChatGPT da uno strumento standardizzato a un assistente personale altamente configurabile, capace di scomparire nello sfondo del flusso di lavoro dell’utente o di emergere con una personalità definita a seconda del contesto. La distribuzione di queste funzioni, iniziata in queste ore, segna dunque una nuova era della “trasparenza algoritmica”, dove la tecnologia non si limita a rispondere, ma lo fa esattamente nel modo in cui l’utente desidera essere ascoltato.

Di Fantasy