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Secondo quanto riportato da fonti di settore, Microsoft sta vivendo una fase di profonda riflessione strategica sul proprio posizionamento nell’intelligenza artificiale, in particolare attorno a Copilot, considerato uno dei pilastri della futura crescita dell’azienda. In questo contesto si inserisce la decisione del CEO Satya Nadella di assumere direttamente anche il ruolo di Chief Product Officer, una mossa che segnala quanto la competitività dei prodotti AI sia diventata una priorità assoluta ai massimi livelli aziendali.

Alla base di questa scelta c’è una crescente preoccupazione interna sulla maturità tecnica e sull’usabilità concreta di Copilot, soprattutto se confrontate con l’avanzata di concorrenti come Google e OpenAI. Secondo quanto riferito, Nadella avrebbe espresso in modo diretto il proprio disappunto per alcune funzionalità di Copilot, ritenute spesso poco affidabili o non sufficientemente intelligenti per l’uso quotidiano. In una comunicazione interna rivolta ai team che lavorano sul Copilot consumer, avrebbe citato esplicitamente l’evoluzione di Gemini di Google, capace di integrare funzioni pratiche come il riepilogo automatico delle foto e un collegamento più profondo con Google Drive, come esempio di un’AI percepita come realmente utile.

Il confronto non riguarda solo la qualità dei modelli, ma soprattutto l’esperienza d’uso. Copilot, pur essendo integrato in strumenti centrali come Outlook ed Excel, fatica ancora a dimostrare di poter automatizzare in modo efficace e continuo le attività d’ufficio. Questo limite emerge con forza anche dai primi feedback di grandi clienti. La UCLA Anderson School of Management, ad esempio, dopo aver introdotto 50 licenze Copilot per Microsoft 365, sta valutando una riduzione significativa a causa del basso utilizzo effettivo. Un segnale che alimenta dubbi più ampi sulla sostenibilità del modello di abbonamento, in un mercato dove strumenti di AI gratuiti o a basso costo diventano sempre più performanti.

Non si tratta di un caso isolato. La città di Sioux Falls, nel Dakota del Sud, ha dichiarato che molti dipendenti preferiscono utilizzare la versione gratuita di ChatGPT piuttosto che rinnovare le licenze Copilot, mettendo in discussione il rapporto tra costi e benefici. Questo scenario è particolarmente delicato per Microsoft, che punta su Copilot come fonte di ricavi ricorrenti e come elemento distintivo dell’ecosistema Office 365.

La pressione competitiva non si limita all’ambito della produttività. Anche GitHub Copilot, che per anni è stato considerato uno standard de facto per la programmazione assistita dall’AI, sta affrontando un contesto molto più affollato. Alcune grandi organizzazioni, come Goldman Sachs, hanno ridotto drasticamente l’uso delle licenze GitHub Copilot, spostandosi verso soluzioni alternative come Devin di Cognition o strumenti emergenti come Cursor. Secondo Tanuja Koreleff, ex product manager di Microsoft, GitHub Copilot avrebbe perso terreno in modo evidente nel corso del 2024, arrivando nel 2025 a essere superato da concorrenti più rapidi nell’innovazione.

Per rispondere a questa frammentazione, Nadella starebbe spingendo verso una trasformazione di GitHub Copilot in una piattaforma più ampia, descritta internamente come un “servizio in abbonamento basato su agenti”, una sorta di pacchetto modulare di AI specializzate. La metafora utilizzata, quella di una “TV via cavo con più agenti di intelligenza artificiale”, chiarisce l’intenzione di passare da un singolo strumento a un ecosistema di funzionalità orchestrate.

Parallelamente, il coinvolgimento diretto del CEO si traduce anche in un controllo operativo molto stretto. È stato riferito che i problemi legati ai prodotti AI vengono discussi in un canale Teams interno che coinvolge circa cento ingegneri chiave e che si tengono riunioni settimanali di un’ora per monitorare lo stato di avanzamento. Nadella fornisce inoltre indicazioni tecniche puntuali, inclusa l’adozione di metodi di post-addestramento dei modelli, e si starebbe occupando personalmente del reclutamento di nuovi talenti nel campo dell’AI, contattando ex dipendenti di OpenAI e Google DeepMind e approvando pacchetti retributivi particolarmente competitivi.

Questa intensificazione dello sforzo arriva dopo una riorganizzazione già annunciata lo scorso settembre, quando Nadella aveva dichiarato l’intenzione di ridurre alcune responsabilità gestionali per concentrarsi su sviluppo dei prodotti AI, infrastrutture di data center e modelli di nuova generazione. La delega di molte attività operative a Judson Althoff, in qualità di “CEO commerciale”, e l’assenza di Nadella dall’evento Ignite, tradizionalmente uno dei momenti simbolici della sua leadership, hanno rafforzato l’idea di un CEO sempre più focalizzato sulla tecnologia e meno sulla rappresentanza.

Nonostante le critiche interne, Nadella rimane il principale sostenitore pubblico di Copilot. Solo nell’ultimo anno ha pubblicato decine di post sui social per promuoverne i casi d’uso, segnalando quanto il prodotto sia centrale nella sua visione di lungo periodo. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: trasformare Copilot in una sorta di “dipendente digitale”, capace di assorbire e automatizzare gran parte delle attività amministrative e di back office.

Nel breve termine, tuttavia, la sfida più complessa resta la velocità di sviluppo. All’interno dell’azienda si registra frustrazione per i ritardi, ad esempio nella realizzazione di funzionalità avanzate di modellazione finanziaria in Excel. Anche il ricorso a modelli di Anthropic, in alternativa a quelli di OpenAI, non ha evitato slittamenti rispetto alle roadmap iniziali. Questi ritardi alimentano il timore di rivivere errori strategici del passato, come quelli commessi da Microsoft durante la transizione verso Internet o nel passaggio all’era mobile.

La consapevolezza diffusa è che l’azienda si trovi oggi a un punto di svolta. Microsoft dispone di enormi risorse finanziarie e di una posizione di forza unica nel mercato enterprise, ma questo non basta a garantire la leadership nell’intelligenza artificiale. Senza un Copilot realmente utile, affidabile e percepito come indispensabile, anche il vantaggio competitivo costruito finora rischia di erodersi rapidamente. Proprio per questo, l’ingresso diretto di Satya Nadella nella guida dei prodotti AI appare come un segnale chiaro: per Microsoft, il futuro dell’azienda passa ora, più che mai, dalla capacità di trasformare l’AI in valore concreto per utenti e imprese.

Di Fantasy