Un team di ricercatori dell’Università di San Paolo in Brasile ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale (IA) in grado di analizzare le espressioni facciali dei cavalli per determinare la presenza di dolore. Utilizzando un dataset di 3.000 fotografie scattate prima e dopo interventi chirurgici e somministrazione di analgesici, l’IA ha raggiunto un’accuratezza dell’88% nel riconoscere segni di sofferenza attraverso l’analisi di occhi, orecchie e bocca degli animali.
Parallelamente, nel Regno Unito, il sistema Intellipig è stato implementato in alcune aziende agricole per monitorare lo stato di salute dei suini. Questo sistema utilizza l’IA per identificare individualmente ogni maiale con una precisione del 97%, superando le capacità degli esperti umani, e per rilevare segnali di stress attraverso l’analisi delle caratteristiche facciali.
Un altro studio significativo proviene dall’Università di Haifa in Israele, dove i ricercatori hanno dimostrato che l’IA può superare i veterinari esperti nel riconoscere il dolore nelle pecore. L’IA ha identificato correttamente segni di sofferenza nell’82% dei casi, rispetto al 70% ottenuto dai professionisti umani.
Nonostante questi progressi, la raccolta di dati rappresenta una sfida significativa. La variabilità delle espressioni facciali tra le diverse razze, specialmente nei cani, complica l’addestramento dei modelli di IA. Inoltre, l’etichettatura manuale delle immagini richiede tempo e risorse considerevoli; ad esempio, codificare le espressioni facciali in un singolo fotogramma può richiedere fino a 100 secondi, mentre l’analisi di un video di 30 secondi può richiedere diverse ore.
Nonostante queste difficoltà, i progressi nell’IA stanno portando allo sviluppo di applicazioni pratiche. Il team dell’Università di Haifa sta lavorando a un’applicazione mobile che, attraverso una scansione di 30 secondi del volto di un gatto, possa fornire valutazioni sul livello di dolore, indicando ad esempio “tensione significativa intorno alla bocca; livello di dolore moderato”.
Questi sviluppi tecnologici mirano a migliorare il benessere animale, consentendo una diagnosi più rapida e accurata del dolore, spesso difficile da individuare attraverso l’osservazione umana. Tuttavia, è importante notare che le espressioni facciali rappresentano solo una parte della comunicazione animale; vocalizzazioni e linguaggio del corpo sono anch’essi indicatori cruciali dello stato emotivo e fisico degli animali.
Nonostante le sfide, la comunità scientifica è ottimista riguardo al futuro. La professoressa Anna Zamansky dell’Università di Haifa ha espresso la speranza che, con l’avanzamento della ricerca, sarà possibile sviluppare sistemi in grado di riconoscere emozioni più complesse negli animali, come gioia, rabbia o tristezza. Sebbene attualmente questo obiettivo sembri lontano, il rapido progresso della tecnologia suggerisce che potrebbe diventare realtà nel prossimo futuro.