Negli ultimi anni, la tecnologia ha assunto un ruolo sempre più centrale nella nostra vita quotidiana, influenzando vari aspetti del benessere personale, inclusa la salute mentale. Recentemente, uno studio condotto dall’Università di Lanzhou, in Cina, ha evidenziato il potenziale degli smartphone nel rilevare precocemente segni di depressione e altri disturbi psicologici.

Gli smartphone, grazie ai loro sensori avanzati e alla capacità di raccogliere dati in tempo reale, possono monitorare diversi parametri legati al comportamento quotidiano degli utenti. Questi includono la frequenza delle comunicazioni, le abitudini di sonno, l’attività fisica e l’utilizzo delle applicazioni. Analizzando questi dati, è possibile individuare variazioni significative nello stato emotivo dell’utente, che potrebbero indicare l’insorgenza di disturbi depressivi.​

Ad esempio, una diminuzione nell’attività fisica o un cambiamento nelle abitudini di sonno possono essere segnali di allarme. L’analisi automatizzata di questi dati, supportata dall’Intelligenza Artificiale (IA), potrebbe offrire strumenti di intervento personalizzati, facilitando l’identificazione precoce dei sintomi depressivi e migliorando l’efficacia dei trattamenti.

La ricerca sull’utilizzo dell’IA e dei dispositivi mobili nella diagnosi della depressione è in continua evoluzione. Uno studio pubblicato su arXiv ha esplorato l’uso dei dati dei sensori degli smartphone per la diagnosi e la previsione della depressione. I ricercatori hanno raccolto dati relativi a chiamate telefoniche, utilizzo del telefono, attività dell’utente e GPS, utilizzando una rete LSTM (Long Short-Term Memory) per modellare sia compiti diagnostici che previsionali. I risultati hanno mostrato che il compito di previsione ha raggiunto risultati comparabili con il compito diagnostico, indicando la possibilità di prevedere la depressione dai dati dei sensori degli smartphone. ​

Un altro studio ha introdotto “PupilSense”, un sistema mobile basato sull’IA progettato per monitorare discretamente le risposte pupillari degli utenti durante l’interazione quotidiana con lo smartphone. Questo approccio ha permesso di rilevare episodi depressivi in modo passivo, offrendo uno strumento promettente per la valutazione continua della salute mentale al di fuori degli ambienti clinici. ​

Inoltre, il progetto “MoodCapture” ha utilizzato immagini catturate dalla fotocamera frontale degli smartphone per valutare la depressione. Raccogliendo oltre 125.000 foto da partecipanti con diagnosi di disturbo depressivo maggiore, lo studio ha analizzato attributi delle immagini come angolazione, colori dominanti e illuminazione, dimostrando l’efficacia nell’identificare segni di depressione attraverso l’analisi delle immagini.

Di Fantasy