In una sala di riunioni arredata con gusto minimalista a Tel Aviv, Yoav Shoham si siede dietro una scrivania in vetro, scrutando lo schermo del suo laptop. Co-fondatore di AI21 Labs, azienda all’avanguardia nello sviluppo di Large Language Models (LLM), sembra stia valutando ogni parola su una pagina di un documento.

Fu proprio in questa città che nel 2020 lui, insieme ad Amnon Shasuha, già fondatore e CEO di Mobileye, e Ori Goshen, fondatore di CrowdX, lanciò AI21 Labs, introdotta come una delle pioniere nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa. L’obiettivo era audace, ma semplice: superare i limiti degli strumenti grammaticali e ortografici come Grammarly, proponendo al mercato qualcosa di più intuitivo e avanzato. Così nacque Wordtune, un assistente per la scrittura alimentato da intelligenza artificiale capace di interpretare contesto e significato. Il successo fu immediato. Nel 2021, Wordtune divenne una delle estensioni Chrome preferite di Google.

Ma nel novembre del 2022, il vento cambiò. OpenAI lanciò ChatGPT, un modello di lingua che catturò rapidamente l’attenzione del mondo, eclissando in parte la stella di Wordtune.

“E allora?” Shoham alza gli occhi, come se aspettasse questa domanda. “Sì, ChatGPT ha catturato l’immaginazione pubblica. Ma ciò non significa che siamo spariti.”

Anche nel 2023, AI21 Labs non è una piccola realtà. Con una famiglia di modelli chiamata Jurassic-2, la società continua a essere una delle leader nel campo. Alimenta non solo Wordtune ma anche AI21 Studio, una piattaforma per sviluppare applicazioni aziendali personalizzate. La domanda è: perché la società non è così visibile come OpenAI?

“Siamo così nascosti dal radar che le persone spesso sbagliano persino nel pronunciare il nostro nome. È AI ventuno, per il 21° secolo, per intenderci,” sorride Shoham. “È ora di uscire dall’ombra.”

Il recente round di finanziamento di 155 milioni di dollari, con partecipazioni da colossi come Nvidia e Google, è un segno che AI21 Labs è pronta a farlo. “Abbiamo sempre saputo che il nostro focus doveva essere sulle imprese. Abbiamo plasmato il mercato con Wordtune. Ora, è il momento di stabilire la presenza del nostro marchio.”

Quando si parla della recente offerta di OpenAI, ChatGPT for Enterprise, Shoham è pragmatico. “Sono grandi nel far bollire l’oceano. Ma noi? Noi forniamo soluzioni più robuste, quasi pronte all’uso, specifiche per attività.”

E in risposta alla crescente popolarità dei modelli open source, Shoham è altrettanto diretto. “Non perdiamo accordi a causa dell’open source. Se li perdiamo, è per lo più a causa di OpenAI, e stiamo lavorando per cambiare anche questo.”

Mentre la conversazione si avvicina alla fine, Shoham riflette sul futuro. “La nostra più grande sfida è la gestione della crescita. Ma guardando avanti, vedo un futuro in cui non si parlerà più solo di modelli linguistici, ma di sistemi di intelligenza artificiale. E intendiamo essere all’avanguardia di quella rivoluzione.”

Con un ultimo sguardo allo schermo del laptop, Shoham chiude il coperchio. La sensazione è che una nuova era sia all’orizzonte per AI21 Labs, e che l’azienda sia più che pronta ad affrontarla.

Di Fantasy