Amazon, il gigante mondiale dell’e-commerce e della logistica, ha recentemente presentato una serie di nuove tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale e sulla robotica destinate a rivoluzionare i suoi magazzini e il processo di consegna. Questa massiccia spinta verso l’automazione non mira solo a incrementare l’efficienza operativa, ma fa parte di una strategia a lungo termine volta a raddoppiare i volumi di vendita entro il 2033, mantenendo al contempo un organico stabile e riducendo significativamente la dipendenza dall’assunzione di centinaia di migliaia di nuovi lavoratori. L’obiettivo implicito, che emerge dai documenti interni, è che queste tecnologie potrebbero potenzialmente sostituire la necessità di assumere oltre 600.000 persone nel prossimo decennio.
Il cuore della strategia di Amazon nei magazzini è l’introduzione di due innovazioni chiave: il braccio robotico “Blue Jay” e il sistema AI “Project Eluna”.
Blue Jay è un braccio robotico di nuova generazione che consolida tre postazioni di lavoro robotizzate preesistenti in un’unica unità, rendendola estremamente efficiente. Questo robot è progettato per lavorare fianco a fianco con gli operatori umani, con la capacità di prelevare articoli dagli scaffali e allo stesso tempo organizzarli. L’azienda sta testando Blue Jay in una struttura della Carolina del Sud, dove gestisce circa il 75% di tutti gli articoli presenti, dimostrando un enorme potenziale per alleggerire il carico fisico dei dipendenti e ottimizzare lo spazio.
A supporto di questa automazione fisica, Project Eluna è un sofisticato sistema di AI progettato per assistere i responsabili delle operazioni di magazzino. Sfruttando dati in tempo reale e dati storici, Eluna è in grado di prevedere i colli di bottiglia nei flussi di lavoro e suggerire le azioni ottimali per massimizzare l’efficienza. Il sistema sarà implementato entro la fine del mese in un centro logistico del Tennessee, dove sarà utilizzato per ottimizzare il processo di smistamento dei prodotti.
L’automazione non si ferma ai confini del magazzino; Amazon la sta portando fino all’ultima fase della consegna con i suoi occhiali intelligenti a Realtà Aumentata (AR), progettati specificamente per il personale di consegna.
Questi occhiali, dotati di AI, sensori e telecamere, offrono un display a realtà aumentata che proietta informazioni critiche direttamente nel campo visivo del corriere. Questo include la scansione dei pacchi, le indicazioni stradali, la segnalazione di potenziali pericoli e l’invio di notifiche. Ad esempio, il sistema può emettere un avviso vocale se rileva la presenza di un cane nel cortile del cliente. Inoltre, un controller integrato nel giubbotto di sicurezza del corriere include un pulsante di emergenza per richiedere assistenza immediata in situazioni di pericolo. L’obiettivo è minimizzare le distrazioni dovute alla consultazione dello smartphone, aumentando la sicurezza e la rapidità delle consegne.
La mossa di Amazon è guidata da una chiara logica finanziaria. Le proiezioni interne suggeriscono che, senza l’automazione, l’azienda sarebbe costretta ad assumere più di 600.000 nuovi lavoratori per gestire l’aumento previsto del volume di vendite. L’investimento in robotica e AI, che ammonta a miliardi di dollari, è dunque visto come un modo per massimizzare l’efficienza senza un pari aumento della forza lavoro.
Secondo stime esterne di Morgan Stanley, la transizione dei lavoratori dei magazzini verso sistemi robotizzati potrebbe portare Amazon a un risparmio annuo fino a 4 miliardi di dollari. Nonostante le critiche e le preoccupazioni sul futuro dei posti di lavoro, Amazon difende la sua strategia, affermando che queste innovazioni puntano a creare un’esperienza “più sicura, più intelligente e più gratificante” sia per i dipendenti che per i clienti. Ty Brady, Chief Technology Officer di Amazon Robotics, ha sottolineato che l’obiettivo è migliorare l’ambiente di lavoro sul campo, rendendo la tecnologia lo strumento più pratico e potente a disposizione. L’azienda sta anche valutando l’introduzione di robot umanoidi per automatizzare ulteriormente le fasi finali della consegna, evidenziando una tendenza ineluttabile verso una logistica dominata dall’AI e dalla macchina.