Nella rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (AI), la necessità di standardizzazione e interoperabilità è diventata fondamentale. Proprio come l’HTTP ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo sul web, il Model Context Protocol (MCP) di Anthropic potrebbe rappresentare una svolta nell’integrazione e nell’efficienza delle applicazioni AI.​

L’MCP è un protocollo open-source progettato per collegare gli assistenti AI ai sistemi in cui risiedono i dati, inclusi repository di contenuti, strumenti aziendali e ambienti di sviluppo. Questo standard mira a facilitare l’accesso degli assistenti AI a informazioni pertinenti, migliorando la qualità delle risposte e delle operazioni eseguite. In pratica, l’MCP funge da “porta universale” per le applicazioni AI, permettendo loro di connettersi a diverse fonti di dati senza la necessità di codifiche personalizzate per ogni integrazione. ​

Il protocollo si basa su un’architettura client-server e comprende tre componenti principali:​

  • Specifiche MCP: definiscono le regole e le strutture per l’interazione tra assistenti AI e fonti di dati.​
  • Supporto per server MCP locali: consente l’implementazione di server MCP all’interno di infrastrutture esistenti, facilitando l’accesso diretto ai dati.​
  • Repository open-source di server MCP: fornisce una raccolta di server MCP preconfigurati, pronti per l’integrazione con vari strumenti e piattaforme.​

Questa struttura modulare permette agli sviluppatori di implementare l’MCP in modo flessibile, adattandolo alle specifiche esigenze delle loro applicazioni.​

A differenza delle tradizionali API, che espongono funzionalità attraverso endpoint fissi e predefiniti, l’MCP offre una maggiore flessibilità. Ad esempio, se si modifica il numero di parametri richiesti da uno strumento nel server MCP, i client non necessitano di aggiornamenti specifici; si adatteranno dinamicamente ai cambiamenti. Inoltre, l’aggiunta di nuovi strumenti non richiede modifiche ai client, poiché questi saranno in grado di scoprirli automaticamente e utilizzarli quando appropriato.

Alcuni esperti del settore vedono nell’MCP un parallelo con l’HTTP, il protocollo che ha standardizzato la comunicazione sul web. Robert Mao, fondatore di ArcBlock, ha affermato che “HTTP è un protocollo per i browser, mentre MCP è un protocollo progettato per l’AI”. Questa analogia sottolinea il potenziale dell’MCP nel diventare uno standard universale per l’integrazione delle applicazioni AI, riducendo la complessità e aumentando l’efficienza nello sviluppo e nella manutenzione delle stesse.

Diversi sviluppatori e aziende hanno già iniziato a implementare l’MCP nelle loro soluzioni:​

  • Perplexity: ha sviluppato un server MCP per Sonar, il suo motore di risposta AI, permettendo agli assistenti AI di fornire capacità di ricerca web in tempo reale.​
  • Composio: startup nel campo dell’AI, ha lanciato server MCP gestiti con supporto per l’autenticazione, facilitando l’integrazione di applicazioni come Google Sheets, Zoho e Salesforce con piattaforme di codifica AI come Cursor e Windsurf.​
  • Sviluppatori individuali: hanno integrato MCP-worker di Cloudflare per migliorare significativamente i loro flussi di lavoro con Cursor, dimostrando la versatilità e l’efficacia del protocollo.

Di Fantasy