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Nel frenetico mondo delle intelligenze artificiali conversazionali, la capacità di “ricordare” informazioni rilevanti nel tempo rappresenta un enorme vantaggio, ma anche una delicata sfida. Claude, il chatbot di Anthropic, ha scelto una strada differente rispetto ai suoi avversari come ChatGPT o Gemini: invece di trattenere silenziosamente dati e preferenze dell’utente, mantiene una memoria attiva solo se richiesto—e lo fa in modo intelligente e contestualizzato. Vediamo in che modo questa soluzione risponde a due obiettivi fondamentali: privacy e efficienza professionale.

Claude adotta un approccio esplicito: solo quando l’utente lo chiede, può “ricordare” conversazioni passate. Questo significa che, di base, ogni nuovo dialogo parte da zero — senza alcuna inferenza sul profilo personale dell’utente o contesto delle chat precedenti, a meno che l’utente non ne disponga diversamente.

Questo modello mette al centro la scelta consapevole dell’utente: una soluzione preziosa in contesti professionali o riservati, dove si desidera un alto grado di controllo e rispetto della riservatezza dei dati.

La vera chiave dell’efficacia della memoria di Claude risiede nella sua organizzazione progettuale. Non esiste un profilo persistente universale: le informazioni passate vengono archiviate in uno spazio specifico, come un progetto, un cliente o un ambito lavorativo. Questo significa che contesti diversi restano isolati l’uno dall’altro. Nessuna contaminazione tra conversazioni personali e professionali.

Immagina di gestire più clienti o iniziative: puoi assegnare ognuna a un progetto distinto, e Claude ricorderà soltanto ciò che è rilevante per ciascuno. Questa segmentazione è potente, perché offre controllo e chiarezza.

Come attivare la memoria in Claude

Impostare la funzione è semplice e immediato:

  1. Accedi alle Impostazioni di Claude.
  2. Vai alla sezione “Preferenze di conversazione”.
  3. Attiva l’opzione “Search and reference chats”.
  4. Crea un progetto per ogni ambito (es. Cliente A, Team Marketing, Attività Personali).

Una volta attivata, l’utente può richiedere a Claude di “fare riferimento a conversazioni precedenti attinenti al progetto X” e il modello recupererà i dati utili, velocemente ed efficacemente.

Perché è una rivoluzione per professionisti e team

  • Consulenti: ogni cliente ha uno spazio a sé, mantenendo contesti e dettagli riservati.
  • Team interni: progetti e dipartimenti diversi possono collaborare senza che un contesto si mescoli con un altro.
  • Agenzie e freelance: identità e tono di voce del brand restano coerenti—senza incroci di brief o informazioni.
  • Professionisti individuali: si può separare la vita privata da quella lavorativa, concentrarsi meglio e con maggiore ordine.

Claude elimina il rischio di sovrapposizioni tra contesti diversi, un problema tipico dei sistemi che accumulano memoria globale.

I limiti attuali

  1. Attivazione manuale: l’utente deve ricordarsi di chiedere esplicitamente la memoria.
  2. Nessuna personalizzazione automatica: Claude non adatterà stile o tono senza che lo si richieda.
  3. Tempi di recupero: l’accesso alla memoria richiede qualche secondo in più per la ricerca.

Se da un lato questa limitazione garantisce controllo, dall’altro richiede un po’ di disciplina nell’uso.

Un confronto chiaro: Claude vs ChatGPT

  • ChatGPT: memoria persistente, automatica, estesa a tutte le conversazioni (se non disattivata), con profili utente consolidati.
  • Claude: memoria attiva solo su richiesta e confinata ai progetti — protezione della privacy e isolamento dei contesti garantiti.

Se ChatGPT punta alla personalizzazione, Claude punta alla gestione sicura e organizzata della memoria.

Di Fantasy