Browser Use, una piattaforma che consente agli agenti di intelligenza artificiale di interagire con il web in modo simile agli esseri umani, ha recentemente annunciato di aver raccolto 17 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Felicis Ventures. Tra gli investitori figurano A Capital, Nexus Venture Partners, Y Combinator, il co-fondatore di Y Combinator Paul Graham, Liquid 2, SV Angel, Pioneer Fund e altri.
Fondata all’inizio del 2025 da Magnus Müller e Gregor Žunič, Browser Use è nata come un esperimento per valutare la capacità dei modelli linguistici di navigare nel web in modo autonomo. In soli quattro giorni, i fondatori hanno sviluppato un prototipo iniziale, lanciato su Hacker News, che ha rapidamente guadagnato attenzione nella comunità tecnologica.
A differenza di molte soluzioni di automazione che si basano su approcci visivi per interpretare le pagine web, Browser Use converte le interfacce dei siti in testo strutturato. Questo metodo permette ai modelli linguistici di elaborare le informazioni in modo più efficiente e preciso, interagendo con elementi dell’interfaccia utente come pulsanti, menu a tendina e campi di input. L’approccio testuale offre maggiore affidabilità rispetto ai metodi basati su pixel, spesso soggetti a errori dovuti a cambiamenti nell’interfaccia grafica.
Browser Use offre sia una versione open source gratuita che una versione cloud commerciale al costo di 30 dollari al mese, significativamente inferiore rispetto ai 200 dollari mensili richiesti da OpenAI Operator. La versione cloud gestisce problematiche comuni nell’automazione del browser, come la rotazione dei proxy, il mantenimento di sessioni persistenti e la possibilità di eseguire più istanze in parallelo.
Gli sviluppatori di Browser Use hanno identificato diverse sfide nell’automazione del browser, tra cui:
- Cambiamenti nei siti web: le modifiche alle pagine possono interrompere gli script di automazione, spesso senza preavviso.
- Rilevamento dei bot: molti siti implementano misure per individuare e bloccare l’attività automatizzata, richiedendo l’uso di indirizzi IP diversi e la risoluzione di CAPTCHA.
- Limitazioni e gestione delle API: gli utenti spesso affrontano problemi legati ai limiti di velocità, errori di parsing e gestione delle chiavi API durante lo scraping basato su modelli linguistici.
- Autenticazione: molte attività richiedono l’accesso a siti web, un processo che può risultare oneroso se è necessario inserire credenziali ripetutamente.
La versione cloud di Browser Use affronta queste problematiche, offrendo una soluzione più stabile e user-friendly per l’automazione del browser.
Con il finanziamento ottenuto, Browser Use intende accelerare lo sviluppo della sua infrastruttura, permettendo all’IA di interagire con il web in modo sempre più naturale ed efficiente. L’obiettivo è trasformare il modo in cui gli agenti AI navigano e interagiscono con i contenuti online, offrendo strumenti più potenti e accessibili agli sviluppatori e alle aziende.