Uno studio sul Journal of The National Cancer Institute Cancer Spectrum ha esaminato i chatbot e l’intelligenza artificiale (AI), mentre diventano risorse popolari per le informazioni sul cancro. Lo studio è stato sostenuto dal National Institutes of Health/National Cancer Institute, tra cui P30 CA042014 e Huntsman Cancer Foundation: hanno scoperto che queste risorse forniscono informazioni accurate su miti e idee sbagliate comuni sul cancro. Nel primo studio di questo tipo, Skyler Johnson, MD, medico-scienziato presso l’Huntsman Cancer Institute e assistente professore nel dipartimento di oncologia delle radiazioni presso l’Università dello Utah (U), ha valutato l’affidabilità e l’accuratezza delle informazioni sul cancro di ChatGPT.
Utilizzando i miti e le idee sbagliate comuni del National Cancer Institute (NCI) sul cancro, Johnson e il suo team hanno scoperto che il 97% delle risposte erano corrette. Tuttavia, questa scoperta comporta alcuni importanti avvertimenti, inclusa la preoccupazione tra il team che alcune delle risposte di ChatGPT possano essere interpretate in modo errato. “Questo potrebbe portare ad alcune decisioni sbagliate da parte dei malati di cancro. Il team ha suggerito cautela nel consigliare ai pazienti se dovrebbero utilizzare i chatbot per informazioni sul cancro”, afferma Johnson.
Lo studio ha rilevato che i revisori erano accecati, il che significa che non sapevano se le risposte provenissero dal chatbot o dall’NCI. Sebbene le risposte fossero accurate, i revisori hanno scoperto che il linguaggio di ChatGPT era indiretto, vago e, in alcuni casi, poco chiaro.
“Riconosco e capisco quanto possa essere difficile per i malati di cancro e gli operatori sanitari accedere a informazioni accurate”, afferma Johnson. “Queste fonti devono essere studiate in modo da poter aiutare i malati di cancro a navigare nelle acque torbide che esistono nell’ambiente delle informazioni online mentre cercano di cercare risposte sulle loro diagnosi”.
Informazioni errate possono danneggiare i malati di cancro. In un precedente studio di Johnson e del suo team pubblicato sul Journal of National Cancer Institute, hanno scoperto che la disinformazione era comune sui social media e aveva il potenziale per danneggiare i malati di cancro.
I prossimi passi sono valutare la frequenza con cui i pazienti utilizzano i chatbot per cercare informazioni sul cancro, quali domande stanno ponendo e se i chatbot di intelligenza artificiale forniscono risposte accurate a domande non comuni o insolite sul cancro.