A volte, un’immagine apparentemente insignificante, pubblicata senza clamore sui social media, può racchiudere un messaggio di portata strategica che solo gli addetti ai lavori sanno decifrare. È il caso del recente post del CEO di Google, Sundar Pichai, che ha condiviso su X (Twitter) un’immagine intitolata “Ricetta Classica per Hamburger”, accompagnata dalla criptica frase “iykyk”, acronimo di “If you know, you know” (Se sai, sai). Questo post, lungi dall’essere una semplice nota culinaria, è in realtà la celebrazione di una vittoria tecnica di proporzioni gigantesche, che riafferma con decisione la leadership di Google nella corsa globale all’Intelligenza Artificiale.
Per comprendere il significato profondo di questa immagine, è necessario fare un salto indietro nel tempo, precisamente all’ottobre del 2017. All’epoca, Google si ritrovò involontariamente al centro di un’accesa, e quasi comica, polemica globale: la sua emoji del cheeseburger per Android era stata disegnata in modo platealmente difettoso. A differenza dell’emoji di Apple e del buon senso culinario, il design di Google posizionava la fetta di formaggio sotto l’hamburger. L’errore, che sembrava banale, innescò un’ondata di scherno e critiche sui social, costringendo il CEO Pichai a intervenire scherzosamente, promettendo: “Lasceremo perdere tutto quello che stiamo facendo e risolveremo questo problema”.
Quella promessa, fatta in un’era pre-AI generativa, è stata mantenuta otto anni dopo, non con un semplice update di un’emoji, ma con un’immagine di una complessità spaziale e logica straordinaria. La “Ricetta Classica per Hamburger” pubblicata di recente da Pichai è divisa in due sezioni, che mostrano chiaramente il metodo di impilamento “sbagliato” e quello “corretto”. La correzione è palese: il formaggio deve essere posizionato sopra l’hamburger caldo affinché si sciolga in modo naturale e corretto. Ma il vero miracolo non è il formaggio fuso, bensì la mano che lo ha creato: un nuovo, potentissimo modello di intelligenza artificiale.
L’immagine è stata generata in concomitanza con il lancio di un nuovo modello avanzato di Google, chiamato “Nano Banana Pro” (o in alternativa, renderizzata dal modello Gemini 3, lanciato poco prima). L’impatto tecnico di questa creazione è stato immediatamente colto dagli esperti. Balaji Srinivasan, noto investitore tecnologico, ha sottolineato come la semplicità apparente dell’immagine nasconda la soluzione a uno dei problemi più ostici dell’AI: la comprensione dell’orientamento spaziale.
Srinivasan ha spiegato che, in generale, i modelli di intelligenza artificiale hanno storicamente manifestato difficoltà con le posizioni relative degli oggetti, specialmente quando si tratta di inferire l’ordine logico e fisico con precisione. Tuttavia, l’immagine del cheeseburger, con il formaggio posizionato precisamente sopra la carne, dimostra che il nuovo modello di Google ha superato questa debolezza. La precisa posizione spaziale del formaggio, essenziale per la logica dell’immagine, è stata elaborata con estrema accuratezza. Un piccolo, perfetto cheeseburger è diventato la prova visiva della capacità dell’AI di Google di padroneggiare le relazioni fisiche e causali del mondo reale.
L’introduzione di Nano Banana Pro e le capacità dimostrate in quest’immagine simbolica, che si è diffusa sui social media con commenti entusiastici che gridavano costantemente “È pazzesco”, riaffermano con forza la leadership di Google nel mercato in rapida evoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Il lancio segue a stretto giro quello del potente modello Gemini 3, e l’effetto combinato è stato quello di segnalare al mondo che Google ha dedicato tutte le sue risorse e la sua attenzione all’AI, raccogliendo rapidamente i frutti.
Srinivasan ha commentato che l’azienda “ha abbandonato tutto per concentrarsi davvero sull’intelligenza artificiale” e che, almeno a livello tecnico, modelli come Gemini 3 e Nano Banana Pro hanno riconquistato la posizione di testa. Questo successo tecnologico si riflette anche in un trionfo commerciale: il CEO Pichai, guidando Google attraverso questa trasformazione, ha visto raddoppiare i ricavi dell’azienda fino a toccare la cifra stratosferica di 100 miliardi di dollari. La sua leadership ha dimostrato di poter condurre l’azienda verso traguardi senza precedenti, sia dal punto di vista tecnico, risolvendo il problema del formaggio sull’hamburger, sia dal punto di vista commerciale, navigando con successo il tumulto del mercato.