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Nel centro di Chicago, il ristorante Next, noto per la sua continua reinvenzione e per i suoi menu tematici che cambiano regolarmente, sta per intraprendere una nuova e audace avventura culinaria. Per quattro mesi nel 2026, il prossimo menu del ristorante sarà interamente concepito da un’intelligenza artificiale, con la supervisione del celebre chef Grant Achatz. Questa iniziativa segna un punto di svolta significativo nel mondo della gastronomia, dove la tecnologia e la creatività umana si incontrano per dar vita a esperienze culinarie innovative.

Il cuore pulsante di questo progetto è l’uso di ChatGPT, il modello linguistico sviluppato da OpenAI, che non solo assisterà nella creazione del menu, ma contribuirà anche alla definizione dei profili dei “chef immaginari” che guideranno il concetto culinario. Un esempio emblematico è Jill, una chef virtuale di 33 anni proveniente dal Wisconsin, con un curriculum che include apprendistati con figure iconiche come Ferran Adrià, Jiro Ono e persino Auguste Escoffier. Nonostante Escoffier sia deceduto nel 1935, la sua influenza è stata ricreata digitalmente attraverso l’intelligenza artificiale, che ha sviluppato la biografia, le influenze e le ricette di Jill. L’obiettivo di Achatz è quello di fondere mondi culinari apparentemente opposti, stimolando la creatività umana attraverso l’imprevedibilità algoritmica.

L’uso dell’intelligenza artificiale in cucina sta lentamente guadagnando terreno. Molti ristoranti la utilizzano per gestire logistica e inventari, ma pochi chef la coinvolgono nelle fasi più creative del processo culinario. Achatz, tuttavia, rappresenta un esempio di come l’intelligenza artificiale possa essere integrata nel processo creativo. Altri chef, come Jenner Tomaska, stanno esplorando l’uso di ChatGPT per reinventare piatti tradizionali, combinando influenze diverse per creare nuove interpretazioni.

Una delle principali attrattive dell’intelligenza artificiale è la sua capacità di offrire risposte dettagliate e senza giudizio. Chef come Ned Baldwin hanno utilizzato ChatGPT per approfondire aspetti scientifici della cucina, come la composizione delle salsicce, ottenendo spiegazioni chiare e complete. Questa disponibilità infinita di informazioni consente agli chef di esplorare e sperimentare senza timore di fare domande considerate banali.

Inoltre, l’intelligenza artificiale non si limita alla parola scritta. Strumenti come Midjourney permettono di trasformare descrizioni testuali in immagini suggestive, che possono ispirare la creazione di piatti e l’allestimento di ambienti. Ad esempio, Tomaska ha progettato una ciotola a forma di peperone poblano partendo da un’immagine generata artificialmente, poi realizzata da un ceramista messicano. Questa sinergia tra tecnologia e arte visiva arricchisce l’esperienza culinaria, offrendo nuove prospettive e stimoli creativi.

Per Grant Achatz, l’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa preziosa per stimolare la creatività e l’innovazione in cucina. Egli considera ChatGPT “il suo strumento preferito in cucina”, utilizzandolo per esplorare nuovi concetti culinari e per superare blocchi creativi. Achatz vede nel dialogo tra uomo e macchina una fonte di progresso, paragonandola alla collaborazione tra musicisti che, attraverso l’improvvisazione, creano opere straordinarie.

Di Fantasy