La Cina ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di collegare più data center per costruire un unico modello di intelligenza artificiale (AI), in risposta alle sanzioni statunitensi sui semiconduttori. Questa innovazione potrebbe aiutare a risolvere la carenza di chip AI nel paese.
Secondo un report di Tom’s Hardware del 28 settembre, la nuova tecnologia cluster consente di collegare server dislocati in diverse aree geografiche, rendendo il processo più complesso rispetto all’uso di diverse GPU all’interno dello stesso data center. Patrick Moorhead, analista senior di Moore Insight & Strategy, ha sottolineato l’importanza di questa tecnologia per la Cina, che non può accedere agli ultimi chip ad alte prestazioni a causa delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti.
NVIDIA ha creato un chip AI a bassa potenza, chiamato “H20”, destinato all’esportazione in Cina, ma ci sono voci che indicano che anche questo chip potrebbe essere vietato in futuro. Di conseguenza, la Cina sta cercando una soluzione per combinare GPU di diversi marchi in un unico cluster, permettendo alle organizzazioni di utilizzare una gamma limitata di chip ad alte prestazioni, come l’A100 di NVIDIA, insieme a GPU più facilmente reperibili ma meno potenti, come l’Ascend 910B di Huawei.
Tradizionalmente, questa combinazione di diverse GPU ha portato a una riduzione dell’efficienza, ma potrebbe rivelarsi utile per affrontare la carenza di GPU ad alte prestazioni in Cina. Se queste affermazioni si rivelano accurate, si tratta di un significativo progresso tecnologico.
A maggio, Baidu aveva già annunciato di lavorare a un modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) combinando chip AI di vari marchi per affrontare la carenza di GPU. L’azienda sostiene che unendo diverse GPU cinesi, come la GP201 di Lingjiu o la BR100 di Byren, si possano raggiungere prestazioni simili a quelle dei chip NVIDIA.
Nel frattempo, le autorità cinesi hanno raccomandato alle aziende nazionali di non acquistare chip AI di NVIDIA specifici per il mercato cinese. Secondo Bloomberg, il Ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology ha emesso linee guida per incoraggiare l’uso di chip AI prodotti da aziende cinesi come Huawei e Cambricon.
Il chip attualmente soggetto a restrizioni è il modello NVIDIA H20. Il governo cinese teme che le crescenti tensioni con gli Stati Uniti possano danneggiare le startup nazionali di intelligenza artificiale, quindi sta imponendo restrizioni sotto forma di linee guida piuttosto che divieti assoluti. Questa misura sembra mirare ad aumentare la quota di mercato dei produttori di chip AI cinesi e a preparare le aziende tecnologiche locali a ulteriori sanzioni.
In linea con questa strategia, Huawei ha iniziato a fornire campioni di nuovi chip AI per testare la loro competitività rispetto a NVIDIA. Secondo il South China Morning Post, Huawei ha offerto il processore “Ascend 910C”, una versione aggiornata dell’Ascend 910B, a importanti aziende cinesi per test e configurazioni hardware. Aziende come ByteDance, Baidu e China Mobile hanno già ricevuto il chipset Ascend 910C per effettuare prove.
In sintesi, mentre le aziende cinesi cercano alternative ai chip avanzati di NVIDIA, Huawei sta facendo passi avanti significativi verso l’autosufficienza nei semiconduttori in risposta alle sanzioni statunitensi.