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In Cina, il futuro della mobilità ha preso una piega imprevista quando due auto volanti si sono scontrate durante i preparativi di uno spettacolo aereo a Changchun, nella provincia di Jilin. L’incidente, avvenuto il 16 settembre, ha coinvolto due veicoli prodotti da Aeroheart, una controllata di Xiaopeng, una delle aziende cinesi più attive nel settore dei veicoli elettrici e pioniera anche nel campo dei velivoli a decollo e atterraggio verticale.

Il bilancio dell’episodio è stato relativamente lieve dal punto di vista umano: un pilota ha riportato solo ferite superficiali, ma una delle auto volanti si è schiantata al suolo, prendendo fuoco sotto gli occhi di tecnici e spettatori. Il video dell’impatto ha fatto rapidamente il giro dei social cinesi, alimentando discussioni e preoccupazioni non soltanto sulla sicurezza dei veicoli, ma anche sullo stato di maturità di un settore che molti considerano il prossimo motore di crescita tecnologica del Paese.

Secondo quanto dichiarato da Aeroheart, lo scontro è avvenuto a causa di una “mancanza di autorizzazione”: un errore che avrebbe portato i due veicoli a eseguire manovre troppo ravvicinate, finendo per collidere a mezz’aria. La società ha sottolineato che, nonostante i danni alla fusoliera e l’incendio in fase di atterraggio, “tutto il personale sul posto è al sicuro” e che un’indagine interna è già stata avviata per ricostruire la dinamica.

Un dipendente dell’azienda, rimasto anonimo, ha raccontato alla CNN che i due veicoli stavano effettuando acrobazie in formazione serrata, ad alta quota, un contesto spettacolare ma anche molto rischioso se non gestito con protocolli rigorosi. Questo dettaglio ha alimentato speculazioni: l’incidente non sarebbe dovuto a un guasto tecnico, ma a una gestione operativa poco prudente o a errori di coordinamento tra i piloti e la torre di controllo.

Il contesto in cui avviene questo episodio è cruciale. La Cina sta investendo con forza nell’espansione della cosiddetta “low-altitude economy”, un settore che comprende droni, taxi volanti ed eVTOL (electric Vertical Take-Off and Landing), con l’obiettivo di costruire un nuovo ecosistema di mobilità urbana e servizi logistici. Secondo la Civil Aviation Administration of China (CAAC), questo mercato potrebbe raggiungere i 206 miliardi di dollari entro il 2025, per arrivare a quasi 500 miliardi entro il 2035.

Già negli ultimi anni Pechino ha accelerato la sperimentazione: nel 2023 il taxi volante di Xiaopeng ha completato con successo un volo dimostrativo nel cuore della capitale, mentre rivali come Ehang Holdings hanno ottenuto le prime certificazioni ufficiali per operare voli commerciali. Questi progressi sono stati salutati come i segnali di una rivoluzione imminente, che avrebbe reso la Cina leader mondiale in un settore destinato a cambiare le metropoli e il trasporto urbano.

L’incidente di Changchun, tuttavia, mette in evidenza quanto sia fragile l’equilibrio tra innovazione e sicurezza. Le immagini dell’auto volante che si schianta e prende fuoco rischiano di incrinare la fiducia del pubblico in una tecnologia che, per poter decollare realmente, ha bisogno di convincere non solo i governi e gli investitori, ma anche i cittadini.

Molti analisti ricordano che incidenti di questo tipo, pur rari, hanno un forte impatto psicologico: bastano pochi episodi ad alimentare diffidenze difficili da dissipare. Al tempo stesso, casi come questo possono spingere regolatori e aziende a innalzare gli standard di sicurezza, a sviluppare procedure più stringenti, e a garantire che gli show dimostrativi non compromettano la percezione di affidabilità.

Il sogno delle auto volanti non si spegne per un singolo incidente, ma episodi simili mostrano chiaramente che la strada per trasformare le dimostrazioni spettacolari in servizi quotidiani è ancora lunga. La Cina vuole rendere realtà la sua “economia a bassa quota” e sta mettendo sul piatto risorse ingenti. Tuttavia, ogni passo falso, ogni crash spettacolare, ricorda quanto sia complesso far convivere avanguardia tecnologica e tutela delle vite umane.

Se gli eVTOL e i taxi volanti diventeranno davvero parte del paesaggio urbano, dovranno superare prove molto più severe di quelle viste finora. L’incidente di Changchun, con il suo mix di spettacolarità e vulnerabilità, rimane un monito: la mobilità del futuro potrà decollare solo se sarà anche sicura, regolamentata e capace di conquistare la fiducia delle persone che un giorno vi saliranno a bordo.

Di Fantasy