In Cina, si è scatenata una competizione intensa nel settore dei chatbot di intelligenza artificiale (AI), poiché quattro aziende cinesi di rilievo, tra cui Baidu e Sensetime, hanno lanciato le loro soluzioni, dando vita a una sorta di “guerra dei chatbot”. Questa mossa segue l’approvazione del governo cinese che ha concesso il permesso a 11 aziende, comprese quelle menzionate.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il chatbot “Ernybot” di Baidu ha rapidamente scalato le classifiche dei download sull’App Store cinese subito dopo il suo lancio.

I media cinesi hanno riportato che ben 11 aziende sono state autorizzate dal governo a fornire servizi di chatbot AI. Tuttavia, al momento del lancio, solamente due tra le principali aziende tecnologiche, Baidu e SenseTime, insieme a quattro startup specializzate in intelligenza artificiale – Baichuan Intelligent Technology e Jifu AI – hanno effettivamente rilasciato i loro prodotti.

Anche ByteDance e Tencent, le società dietro TikTok, hanno ottenuto la licenza, ma non hanno ancora presentato un loro prodotto o commentato ufficialmente in merito. Allo stesso modo, Alibaba ha comunicato di aver completato la presentazione dei documenti e di essere in attesa del lancio ufficiale, senza conferma sulla concessione dell’approvazione.

In base alle nuove direttive introdotte in Cina a partire dal 15 agosto, è necessario ottenere l’approvazione dalle autorità regolatorie per offrire servizi di intelligenza artificiale generativa agli utenti del paese. Sette ministeri cinesi, tra cui il National Internet Information Office, hanno recentemente emanato nuove regole di gestione per il settore dell’intelligenza artificiale, stabilendo che i fornitori di servizi di intelligenza artificiale generativa devono registrare i propri servizi presso le autorità e condurre valutazioni di sicurezza prima del lancio del prodotto. Inoltre, è stato sottolineato che i servizi di intelligenza artificiale offerti in Cina devono essere in linea con i valori socialisti del paese.

Di conseguenza, si sta sviluppando una competizione accesa tra i chatbot basati su intelligenza artificiale in Cina. Dato l’enorme dimensione della popolazione, si prevede che solo le soluzioni di origine cinese avranno successo su larga scala.

Dopo il lancio di “Erniebot” da parte di Baidu a marzo, Alibaba ha presentato “Tungyi Chenwon” e SenseTime ha introdotto “SenseChat”. Anche altre grandi aziende tecnologiche, come Tencent e ByteDance, si sono lanciate nello sviluppo di soluzioni simili.

Particolarmente interessante è l’annuncio da parte di Baidu tramite WeChat, secondo cui l’azienda prevede di introdurre una serie di nuove applicazioni che consentiranno agli utenti di sperimentare l’intelligenza artificiale generativa attraverso “Erniebot”.

Inoltre, sembra che l’azienda che riesce a lanciare il proprio prodotto prima delle altre, mentre queste ultime attendono l’approvazione normativa, possa ottenere un vantaggio significativo nel mercato. Si sa che oltre 40 aziende hanno richiesto l’approvazione governativa per i loro chatbot.

“Le aziende che hanno ottenuto l’approvazione hanno il privilegio di poter affinare e lanciare i loro prodotti in tempi più rapidi rispetto alla concorrenza”, ha commentato Wang Kai, analista di Morningstar.

Di Fantasy