La piattaforma di dati Lakehouse, Databricks, ha rafforzato la sua posizione nel mercato, investendo 100 milioni di dollari per l’acquisizione di Arcion, specialista nella replica e nell’acquisizione di dati. È interessante notare che Arcion non è nuovo per Databricks, avendo ricevuto finanziamenti da parte di Databricks Ventures in passato.
Questa nuova collaborazione dà a Databricks l’autorità sui “connettori” senza codice di Arcion, strumenti che facilitano la replica e l’importazione di dati da svariate fonti, incluse piattaforme come Salesforce, SAP, Workday e database come Oracle e MySQL. I dati originali vengono mantenuti presso la loro fonte, ma vengono raccolti e centralizzati, rendendo più semplice per le aziende l’accesso, la sintesi e la trasformazione dei dati, ad esempio per applicazioni di AI come chatbot.
Utilizzando il Change Data Capture (CDC), queste informazioni possono essere replicate o trasferite nel Lakehouse di Databricks di una determinata azienda. “La solida e intuitiva soluzione di Arcion permetterà ai nostri clienti di avere dati prontamente disponibili, favorendo decisioni più veloci e informate”, ha dichiarato Ali Ghodsi, CEO di Databricks.
Arcion si presenta come “la principale piattaforma CDC, pensata per una scalabilità senza limiti”. In altre parole, Arcion è convinta di poter soddisfare le esigenze di ogni cliente, indipendentemente dalle dimensioni dell’organizzazione o dalla quantità di dati. Come sottolineato lo scorso anno da Gary Hagmueller di Arcion, l’azienda può gestire enormi volumi di dati, rendendola una scelta ideale per le aziende che necessitano di una grande capacità di elaborazione.
Arcion propone soluzioni sia on-premise con la sua offerta self-hosted, sia cloud tramite AWS. Vanta tra i suoi clienti molte aziende Fortune 500, tra cui la seconda banca più grande degli USA. Con la sua integrazione in Databricks, si aspetta di espandere ulteriormente la sua clientela.