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Deepseek, lanciato con grandi ambizioni, aveva conquistato in breve tempo una vasta utenza in Cina grazie alla sua interfaccia semplice e alle capacità di generazione testi in linguaggio naturale. Tuttavia, tra aprile e giugno 2025, l’app ha subito un crollo impressionante: le installazioni mensili sono passate dai 80 milioni del trimestre precedente a poco più di 22 milioni.

Questo declino riflette un mutamento profondo nelle aspettative degli utenti, che non basta più si accontentano di un assistente neutro e generico.

La concorrenza di ByteDance, con la sua app Dubao, ha saputo intercettare la necessità di funzionalità verticali: integrazioni dedicate al mondo dell’intrattenimento, strumenti di produttività personalizzati e moduli di apprendimento linguistico.

Gli utenti, spinti dalla ricerca di esperienze su misura, hanno premiato chi ha saputo offrire agenti intelligenti specializzati – dal supporto alla scrittura creativa all’analisi finanziaria – invece dei tradizionali chatbot conversazionali.

Baidu, che pure aveva ceduto terreno, ha colto l’occasione per ristrutturare il suo ecosistema AI, arricchendolo con nuove skill e rinnovando l’esperienza utente; un intervento che ha permesso di riconquistare una fetta significativa di ex-clienti Deepseek.

Intanto, le attese per il modello Deepseek‑R2, inizialmente previsto per maggio, sono state rinviate più volte a causa della carenza di chip avanzati, alimentando il sentimento di sfiducia degli utenti. In un mercato sempre più affollato e specializzato, Deepseek dovrà reinventarsi: l’epoca delle soluzioni one‑size‑fits‑all è superata, e la vera sfida ora è offrire servizi AI verticali, integrati e profondamente contestualizzati.

Di Fantasy