Immagine AI

Le grandi compagnie mediatiche statunitensi Disney e Comcast hanno avviato una battaglia legale contro la startup Midjourney, famosa per la generazione di immagini tramite intelligenza artificiale, accusandola di violazione del copyright. Questo caso rappresenta uno dei numerosi conflitti emergenti riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo delle immagini, ma anche della musica e del testo, che stanno rapidamente estendendosi a vari settori creativi.

Secondo un rapporto di Bloomberg, Disney e Comcast hanno presentato una denuncia congiunta presso un tribunale federale in California, sostenendo che Midjourney abbia creato e utilizzato immagini raffiguranti personaggi iconici di film e serie televisive senza averne ottenuto l’autorizzazione. Tra i contenuti contestati figurano figure molto note come quelle di Star Wars, I Simpson, Shrek e Minions, che la startup avrebbe riprodotto attraverso le sue tecnologie di intelligenza artificiale, nonostante le ripetute richieste delle due aziende di cessare tali attività.

Le due major hanno richiesto danni fino a 150.000 dollari per ogni violazione, sottolineando che la violazione dei diritti d’autore, indipendentemente dalla tecnologia usata – che sia intelligenza artificiale o altro – rimane illegale e perseguibile.

Fondata nel 2022, Midjourney ha ottenuto grande attenzione per la qualità delle immagini generate e ha dichiarato di aver addestrato il proprio modello utilizzando grandi volumi di dati visivi provenienti da Internet. L’azienda sostiene inoltre che il suo metodo di formazione rientri nella clausola del “fair use” prevista dal Copyright Act statunitense, argomentazione simile a quella di altri colossi del settore, come OpenAI.

Nel frattempo, il settore musicale affronta anch’esso questioni legate al copyright, con normative molto rigide per quanto riguarda video e musica, che hanno un mercato di gran lunga più ampio rispetto al testo. Per questo motivo, alcune aziende specializzate nella generazione AI di musica, come Suno e Udio, stanno optando per la via degli accordi di licenza con le principali etichette discografiche, evitando così contenziosi legali.

Midjourney non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo alla nuova causa legale. Da ricordare che la startup è già coinvolta in un’altra controversia iniziata nel gennaio 2023, quando tre artiste – Sarah Anderson, Kelly McKernan e Carla Ortiz – hanno citato in giudizio Midjourney insieme a Stability AI e DeviantArt, accusandole di aver utilizzato le loro opere per addestrare i modelli di intelligenza artificiale senza il loro consenso.

Di Fantasy