È stato confermato un aumento nel numero di documenti generati dall’intelligenza artificiale (AI). Si è notato che molte frasi uniche generate dai chatbot, come “come modello linguistico AI” o “ultimo standard di aggiornamento delle conoscenze”, sono state esposte senza modifiche.
Un rapporto di Media 404 ha evidenziato che il numero di articoli ritirati è in crescita, con prove che alcuni articoli scientifici sono stati scritti utilizzando l’intelligenza artificiale generativa. Sono stati individuati 115 articoli usando la frase “A partire dal mio ultimo aggiornamento delle conoscenze” su Google Scholar. Frasi simili a quelle generate dai chatbot possono essere trovate anche in recensioni di prodotti su Amazon e sui social media, oltre che nei documenti.
Recentemente, un articolo pubblicato su una rivista scientifica è stato ritirato poiché conteneva testo e immagini errati generati dall’intelligenza artificiale. Questo ha sollevato preoccupazioni poiché i documenti generati dall’AI non sembrano fare distinzioni tra campi di studio.
Anche il numero di ritiri di articoli sta aumentando. Nature ha riportato che oltre 10.000 articoli sono stati ritirati l’anno scorso, il numero più alto mai registrato. Alcuni di questi ritiri sono stati causati da problemi legati all’intelligenza artificiale generativa.
L’IEEE e lo Springer Journal hanno cancellato più di 120 documenti contenenti linguaggio AI generativo. Tuttavia, i metodi per individuare gli articoli scritti dall’intelligenza artificiale generativa sono ancora poco sviluppati, quindi si stima che ci siano più articoli non individuati.
Ricerche dimostrano che gli articoli scritti dai chatbot sono più facili da leggere rispetto a quelli scritti dagli esseri umani. Questo solleva preoccupazioni sulla possibilità che documenti generati dall’AI possano facilmente ingannare gli occhi non esperti.
Gli standard per la creazione di contenuti generati dall’intelligenza artificiale variano tra le principali riviste scientifiche. Alcune riviste vietano l’uso di testo o immagini generati dall’AI senza l’approvazione di un editore, mentre altre permettono il testo generato in determinati casi.
Queste differenze possono creare confusione tra i ricercatori e i revisori. È importante che le riviste definiscano chiaramente le proprie politiche per mantenere la loro autorità e garantire la qualità della ricerca pubblicata.