Elon Musk, noto per le sue iniziative audaci e la sua propensione a sfidare lo status quo, ha recentemente lanciato Grokipedia, un’enciclopedia online interamente basata sulle risposte generate dal suo chatbot di intelligenza artificiale, Grok. Questa nuova piattaforma non è solo un esperimento tecnologico, ma si presenta apertamente come un’alternativa diretta a Wikipedia, la risorsa online più consultata al mondo, a causa dei forti attriti politici e ideologici tra Musk e l’orientamento percepito della piattaforma di conoscenza gestita dai volontari.
L’annuncio ufficiale del lancio della “versione 0.1 di Grokipedia” è stato dato dallo stesso CEO Musk tramite il suo social media X (precedentemente Twitter). Musk ha espresso grande fiducia nel potenziale della sua creazione, sostenendo che persino la versione iniziale, con i suoi 885.000 articoli attuali, è “molto meglio di Wikipedia”, e promettendo che la versione 1.0 sarà addirittura dieci volte superiore.
L’ambizione dietro Grokipedia è stata preannunciata circa un mese prima, quando xAI, l’azienda di intelligenza artificiale di Musk, aveva già annunciato lo sviluppo della piattaforma. L’obiettivo dichiarato, in linea con la missione di xAI di “comprendere l’universo”, è quello di creare un’enciclopedia “molto più avanzata” dell’attuale.
Questa iniziativa nasce da una critica esplicita e radicale mossa da personaggi vicini a Musk, come David Sacks, il quale ha definito Wikipedia “irrimediabilmente faziosa, gestita e modificata da gente di sinistra”. Grokipedia si pone quindi come un’operazione per ristabilire una diversa prospettiva nell’accesso alla conoscenza.
La differenza tra le due enciclopedie è di natura non solo politica, ma profondamente metodologica. Wikipedia si basa su un modello di collaborazione anonima e volontaria, dove milioni di utenti scrivono, modificano e gestiscono i 7,1 milioni di articoli disponibili solo in lingua inglese. Al contrario, Grokipedia opera secondo un principio radicalmente opposto: nessun autore umano scrive gli articoli.
Il contenuto è interamente generato e verificato dal chatbot Grok. Sebbene i visitatori non possano modificare direttamente gli articoli, possono segnalare informazioni inesatte e suggerire correzioni, mantenendo un certo grado di feedback esterno pur centralizzando il potere editoriale all’AI.
Tuttavia, il lancio ha rivelato una realtà complessa e a tratti paradossale. Alcuni articoli di Grokipedia, in particolare quelli relativi a concetti consolidati come il Premio Nobel per la Fisica, risultano completamente identici a quelli di Wikipedia. Non a caso, queste voci includono esplicitamente una clausola che ne attribuisce la provenienza e la licenza (Creative Commons 4.0) a Wikipedia.
Questa commistione solleva interrogativi sull’autenticità e l’originalità del contenuto. Analisi condotte da testate come il Washington Post hanno evidenziato come, sebbene alcune voci siano copie dirette, altre, in particolare quelle su figure polarizzanti come il presidente Donald Trump e lo stesso CEO Musk, presentino differenze significative, riflettendo una chiara tendenza verso destra.
Musk ha comunque affermato che l’utilizzo delle pagine di Wikipedia come fonti da parte di Grok cesserà entro la fine dell’anno, segnando il tentativo di una completa autonomia in futuro.
Di fronte a questa sfida diretta, la Wikimedia Foundation, l’organizzazione che gestisce Wikipedia, ha mantenuto una posizione di cautela mista a orgoglio per la propria missione. L’organizzazione ha dichiarato di essere al corrente del lancio e di stare analizzando il funzionamento di Grokipedia.
La loro dichiarazione sottolinea la differenza fondamentale nella natura della conoscenza: “La conoscenza di Wikipedia è, e sarà sempre, umana”, si legge nel comunicato. “Riflette la diversità e la curiosità collettiva, e le aziende di intelligenza artificiale generano contenuti basati su questa conoscenza generata dagli esseri umani. Anche Grokipedia merita Wikipedia”. Con questa frase, Wikimedia riconosce il ruolo di Wikipedia come fonte fondamentale per i modelli AI, ponendosi come la radice da cui tali iniziative traggono nutrimento.
Anche il co-fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, pur ammettendo una certa curiosità sul lancio, ha espresso scetticismo riguardo al potenziale di successo di Grokipedia. Secondo Wales, “i modelli di intelligenza artificiale non sono abbastanza buoni per scrivere un’enciclopedia” e ha previsto che la piattaforma sarà afflitta da un’elevata incidenza di errori, riaffermando che la verifica umana e il consenso comunitario rimangono essenziali per la creazione di una risorsa di conoscenza affidabile.
