Il 4 giugno 2025, il Giappone, nel panorama globale dell’intelligenza artificiale (IA), ha approvato una nuova legge dedicata alla promozione della ricerca, dello sviluppo e dell’utilizzo delle tecnologie legate all’IA. Questa iniziativa non solo segna un impegno concreto verso l’innovazione tecnologica, ma riflette anche una visione strategica volta a consolidare la posizione del paese come leader nel settore.
La legge giapponese si distingue per l’adozione di un modello di governance “multi-stakeholder”, che coinvolge attivamente istituzioni pubbliche, enti di ricerca, settore privato e società civile. Questo approccio collaborativo mira a garantire che lo sviluppo dell’IA sia orientato al bene comune e rispetti principi etici condivisi.
Un elemento centrale della riforma è l’istituzione di un Piano di base per l’intelligenza artificiale, che funge da guida strategica per le politiche nazionali in materia. Inoltre, è stato creato un Quartier generale per la strategia di intelligenza artificiale, coordinato direttamente dal Primo Ministro, per assicurare un’implementazione efficace e tempestiva delle iniziative previste.
La legge fornisce una definizione chiara di “intelligenza artificiale”, delineando le caratteristiche e le capacità che i sistemi devono possedere per essere considerati tali. Vengono inoltre stabiliti principi fondamentali per lo sviluppo dell’IA, tra cui:
- Trasparenza e spiegabilità: garantire che le decisioni prese dai sistemi di IA siano comprensibili e giustificabili.
- Equità e non discriminazione: sviluppare tecnologie che rispettino i diritti umani e non perpetuino bias o disuguaglianze.
- Sostenibilità: promuovere soluzioni tecnologiche che siano ecologicamente responsabili e contribuiscano al benessere sociale.
Il governo giapponese assume una responsabilità primaria nella governance dell’IA, impegnandosi a fornire le risorse necessarie per la ricerca e lo sviluppo, a formare professionisti qualificati e a monitorare l’evoluzione delle tecnologie per prevenire rischi e abusi.
Le istituzioni di ricerca e sviluppo, comprese università e centri di innovazione, sono chiamate a collaborare strettamente con il governo e il settore privato, condividendo risultati e best practices per accelerare i progressi nel campo dell’IA.
La legge riconosce l’importanza del coinvolgimento attivo del settore privato e della società civile nello sviluppo dell’IA. Le imprese sono incentivate a investire in ricerca e sviluppo, mentre le organizzazioni della società civile sono coinvolte nel processo decisionale per garantire che le tecnologie siano sviluppate in modo inclusivo e responsabile.
Un aspetto fondamentale della riforma è l’attenzione alla formazione delle risorse umane. Il Giappone prevede programmi educativi e formativi per sviluppare competenze in intelligenza artificiale a tutti i livelli, dalla scuola primaria all’istruzione superiore, per preparare la forza lavoro alle sfide future.
Questa riforma giapponese si inserisce in un contesto globale in cui diverse nazioni stanno sviluppando proprie politiche in materia di IA. Ad esempio, l’Unione Europea ha adottato un approccio regolatorio basato su principi etici e diritti fondamentali, mentre gli Stati Uniti si concentrano su innovazione e competitività. Il Giappone, con la sua riforma, cerca di bilanciare innovazione tecnologica e responsabilità sociale, proponendo un modello che potrebbe fungere da punto di riferimento per altri Paesi.