OpenAI e GitHub, che appartiene a Microsoft, hanno vinto una significativa causa legale sul copyright riguardante l’utilizzo di codice. Il loro strumento di codifica basato sull’intelligenza artificiale di GitHub, chiamato “Copilot”, ha superato un’azione legale da parte di programmatori di software open source che accusavano l’utilizzo non autorizzato dei loro codici.

Secondo quanto riportato da Cointelegraph, un tribunale federale di San Francisco ha respinto una parte di una causa intentata da programmatori contro Microsoft, OpenAI e GitHub. I programmatori avevano accusato queste aziende di utilizzare senza permesso la loro proprietà intellettuale per addestrare il software di codifica AI “GitHub Copilot”.

Copilot è un servizio a pagamento di generazione automatica di codice sviluppato da GitHub, basato sulla tecnologia di OpenAI. Quando si inserisce una parte del codice, Copilot genera automaticamente il codice restante o fornisce suggerimenti basati su testi esplicativi del codice.

I programmatori hanno intentato una causa collettiva contro OpenAI e altri nell’autunno del 2022, sostenendo che Copilot avesse utilizzato senza autorizzazione centinaia di milioni di righe di codice open source preesistenti durante il suo sviluppo.

Nel gennaio dell’anno successivo, GitHub e Microsoft hanno chiesto al tribunale di respingere la causa, sostenendo che i querelanti non avevano specificato danni concreti causati da Copilot né identificato un uso improprio di codice specifico o una violazione contrattuale.

Il giudice federale di San Francisco ha accettato la richiesta di Microsoft, affermando che i programmatori non avevano dimostrato che il loro codice fosse stato riprodotto in modo identico, quindi la causa collettiva basata sul Digital Millennium Copyright Act (DMCA) è stata respinta.

Questa causa ha attirato l’attenzione perché solleva questioni significative sul copyright riguardanti l’uso di dati pubblici per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa. Le aziende che sviluppano AI generativa sostengono che utilizzare dati aperti da Internet per l’apprendimento rientri nell’ambito dell'”uso equo”.

Oltre a questo caso, Microsoft e OpenAI stanno affrontando altre cause legali per violazione del copyright, tra cui una intentata dal New York Times (NYT).

Di Fantasy