In vista del lancio del suo nuovo smartphone, il Pixel 10, Google ha scelto una strategia pubblicitaria audace e provocatoria. In un video di 30 secondi pubblicato su YouTube, l’azienda critica apertamente Apple per i ritardi nell’introduzione delle sue funzionalità di intelligenza artificiale, in particolare l’aggiornamento tanto atteso di Siri. Il video, intitolato “Google Pixel 10 | Soon”, si apre con una sagoma in bianco e nero del dispositivo, accompagnata dalla voce narrante che afferma: “Se acquisti un nuovo telefono perché è in arrivo una funzionalità e quella funzionalità è contrassegnata come ‘in arrivo’ da un anno, potresti voler cambiare la tua definizione di ‘in arrivo’ o semplicemente acquistare un nuovo telefono”. La musica di sottofondo è l’iconico brano “The Next Episode” di Dr. Dre e Snoop Dogg, un chiaro riferimento alla proprietà di Apple su Beats by Dre.
La critica di Google si rivolge direttamente ai ritardi di Apple nell’implementazione delle funzionalità promesse durante la Worldwide Developers Conference (WWDC) del 2024. Nonostante l’annuncio di un Siri più intelligente e personalizzato, molte delle funzionalità previste non sono ancora disponibili. In particolare, l’aggiornamento completo di Siri è stato posticipato al 2026, suscitando frustrazione tra gli utenti e portando a una causa legale per “frode nell’intelligenza artificiale”.
Google, d’altra parte, ha già integrato nella sua piattaforma AI Gemini funzionalità avanzate, come azioni proattive dell’assistente e sintesi intelligente, disponibili immediatamente con il Pixel 10. La campagna pubblicitaria di Google non solo mette in evidenza queste capacità, ma invita anche gli utenti a “pretendere di più dal loro telefono”, suggerendo che il Pixel 10 offre un’esperienza più avanzata e pronta all’uso rispetto ai concorrenti.
Il video si conclude con la data di lancio del Pixel 10: 20 agosto, accompagnata dallo slogan “Pretendi di più dal tuo telefono”. Questa mossa pubblicitaria ha suscitato reazioni contrastanti tra gli utenti, con alcuni apprezzamenti per l’arguzia e l’efficacia del messaggio, mentre altri ritengono che Google stia esagerando nel criticare un concorrente.