Cosa collega l’intelligenza artificiale ad uno scrittore del primo Novecento come H.P. Lovecraft? La risposta è semplice: gli shoggoth. Potrebbe sembrare una similitudine scherzosa, ma non troppo, che sta guadagnando popolarità tra gli esperti di AI.
Nel dicembre 2022, con la diffusione dell’intelligenza artificiale, innescata da piattaforme come ChatGpt, sono nati dei meme che ritraevano un mostro con tanti tentacoli e uno smile. Questa immagine ha conquistato il web, soprattutto la parte più geek di esso, finendo addirittura in un tweet di Elon Musk, che però è stato successivamente cancellato. Ma perché tutto ciò è accaduto? E soprattutto, cosa sono gli shoggoth?
Per rispondere alla seconda domanda, gli shoggoth sono creature descritte come “informi congerie di bolle protoplasmiche, accese debolmente di luce propria e con miriadi di occhi temporanei che si facevano e sfacevano come pustole di luce verdastra”. Questi mostruosi esseri, creati da H.P. Lovecraft nel romanzo “Le montagne della follia”, pubblicato nel 1936, possiedono grandi tentacoli e rappresentano gli “schiavi ideali per eseguire i lavori pesanti necessari alla comunità”. Gli shoggoth compariranno anche in altre opere famose dello scrittore, come il Ciclo di Cthulhu, La maschera di Innsmouth e La cosa sulla soglia.
Gli shoggoth vengono associati ai large language model che consentono ai chatbot come ChatGpt di “ragionare” in modo simile agli esseri umani. Questo collegamento è stato inizialmente rappresentato su Twitter dall’account @TetraspaceWest, che ha condiviso un’immagine raffigurante due shoggoth. Il primo “mostro” era etichettato come “Gpt-3” (il large language model su cui si basava ChatGpt in quel periodo), mentre l’altro aveva la scritta “Gpt-3 + Rlhf” e una maschera sorridente tra i tentacoli. La sigla “Rlhf” fa riferimento all’apprendimento rinforzato dal feedback umano (Reinforcement Learning From Human Feedback), un processo che ha reso l’IA più educata, innocua e “umana” grazie al feedback degli esperti umani.
Ma perché rappresentare l’AI come un mostro? Ci sono due interpretazioni principali. La prima, più positiva, considera i large language model come “black box”, scatole nere che forniscono risposte senza spiegare come le hanno ottenute. In questo caso, il volto umano degli shoggoth nasconderebbe una creatura incomprensibile, simile alle creazioni di Lovecraft. Non necessariamente malvagia, ma aliena e imperscrutabile come gli Antichi, entità extraterrestri presenti nei racconti di Lovecraft.
La seconda interpretazione, più negativa, si basa sul fatto che gli shoggoth letterari mutano, acquisiscono volontà e coscienza, e si ribellano ai loro creatori (gli Antichi). Questa visione alimenta le previsioni apocalittiche fatte da vari protagonisti del settore, come Elon Musk, Sam Altman di OpenAI, Bill Gates e il governo cinese.
Non a caso, espressioni come “intravedere lo shoggoth” (glimpsing the shoggoth) o “dimenticare la maschera” (forgetting the mask) vengono sempre più utilizzate dagli esperti del settore per descrivere situazioni in cui le piattaforme mostrano comportamenti non conformi alle aspettative o violano le restrizioni imposte. È già accaduto diverse volte, come avevamo già discusso in un articolo precedente. Siamo noi a decidere quale delle due interpretazioni adottare.”