Lexroom.ai, startup innovativa, ha recentemente lanciato un modulo dedicato al diritto penale. Questa nuova funzionalità promette di trasformare radicalmente il modo in cui avvocati, consulenti e studi legali gestiscono la ricerca e l’analisi delle normative e della giurisprudenza. In un settore tradizionalmente caratterizzato da processi lenti e strumenti obsoleti, l’introduzione dell’intelligenza artificiale rappresenta un passo decisivo verso la modernizzazione e l’efficienza.
Nonostante il diritto penale sia uno dei rami più strutturati e codificati dell’ordinamento giuridico italiano, la sua digitalizzazione è rimasta indietro. Molti studi legali continuano a fare affidamento su repertori cartacei, archivi locali e raccolte fisiche di sentenze, un approccio che comporta un notevole dispendio di tempo e risorse. Secondo l’Osservatorio Professioni Legali del Censis, quasi il 40% delle ore lavorative di un giovane avvocato sono impiegate in ricerche documentali che potrebbero essere automatizzate. Questo significa che una parte significativa del lavoro quotidiano è sottratta a consulenze strategiche e interazioni con i clienti.
Per affrontare queste sfide, Lexroom.ai ha sviluppato un modulo di diritto penale che offre un accesso immediato e centralizzato a tutte le principali fonti giuridiche: normativa sostanziale e processuale, giurisprudenza di merito e di Cassazione, diritto dell’Unione Europea, convenzioni internazionali, disciplina penitenziaria e responsabilità amministrativa degli enti. Questo strumento consente ai professionisti del settore di ottimizzare i tempi, migliorare i processi di analisi e concentrarsi sugli aspetti strategici e decisionali del loro lavoro.
Lo sviluppo del modulo è stato il risultato di un processo di co-progettazione con lo studio legale specializzato Baccaredda Boy, che ha fornito input essenziali per definire le esigenze concrete dei penalisti. Questa collaborazione ha permesso di creare uno strumento che risponde alle reali necessità degli operatori del diritto penale, garantendo al contempo una solida base giuridica e tecnica.
Il modulo di Lexroom.ai si distingue per l’integrazione di un motore di ricerca giuridico proprietario con un workflow di ragionamento basato su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Questa architettura avanzata consente al sistema di comprendere, contestualizzare e generare risposte pertinenti rispetto ai documenti caricati dall’utente, attivando un processo avanzato di interrogazione e analisi dei dati giuridici. I primi dati indicano un tasso di apprezzamento superiore al 20% rispetto alle versioni precedenti, confermando l’efficacia dell’approccio adottato.
Nonostante l’innovazione portata da Lexroom.ai, il settore legale italiano mostra ancora una certa resistenza culturale all’adozione dell’intelligenza artificiale. Secondo le stime, il 72,3% degli avvocati non utilizza ancora strumenti di IA, e il 17% dichiara che non lo farà mai. Tuttavia, una percentuale significativa, pari al 31,7%, sta valutando l’adozione futura, indicando un’apertura al cambiamento. Questa tendenza suggerisce che, con il tempo, l’intelligenza artificiale potrebbe diventare una componente essenziale nella pratica legale, migliorando l’efficienza e la qualità del servizio offerto ai clienti.