Nel settore educativo italiano, l’intelligenza artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più centrale, soprattutto in vista degli esami di maturità del 2025. Tuttavia, come evidenziato in un recente articolo de La Repubblica, sebbene l’IA offra strumenti potenti per lo studio, il suo utilizzo efficace dipende dalla guida e dal discernimento umano.
L’intelligenza artificiale, attraverso piattaforme come ChatGPT, NotebookLM e altri assistenti virtuali, sta diventando un alleato prezioso per gli studenti. Questi strumenti permettono di ottenere spiegazioni rapide, risolvere dubbi e approfondire argomenti in modo interattivo. Ad esempio, NotebookLM di Google consente agli utenti di interagire con documenti specifici, offrendo risposte contestualizzate e approfondite. Tuttavia, come sottolineato dalla docente Panciroli, l’IA è paragonabile a una fotocopiatrice: molto utile, ma necessita dell’intervento umano per essere veramente efficace.
Nonostante i vantaggi, l’uso dell’IA presenta anche dei rischi. Un’indagine ha rilevato che gli studenti che utilizzano strumenti di IA per risolvere i compiti tendono a ottenere risultati peggiori rispetto a quelli che affrontano le prove autonomamente. Questo fenomeno, noto come “allucinazione” dell’IA, si verifica quando il sistema fornisce risposte errate o imprecise, influenzando negativamente l’apprendimento e la preparazione degli studenti.
Nonostante l’avanzamento tecnologico, l’insegnante rimane una figura fondamentale nel processo educativo. La docente Panciroli evidenzia che l’IA, sebbene potente, non può sostituire la capacità umana di guidare, motivare e stimolare gli studenti. Gli insegnanti svolgono un ruolo cruciale nel fornire contesto, spiegazioni personalizzate e supporto emotivo, elementi che l’IA non è in grado di replicare.