Inizialmente nata come azienda specializzata in acceleratori grafici, NVIDIA ha sapientemente adottato questa tecnologia nel mondo dei videogiochi, rivelando un successo straordinario, se non addirittura una rivoluzione. Oggi, il settore del gaming rappresenta l’industria dell’intrattenimento più grande al mondo, superando con ampio margine il cinema e la televisione messi insieme.
Secondo le parole di Jensen Huang, l’eclettico leader di NVIDIA, il mondo conta oltre 1 miliardo di giocatori, ma vi sono ben 8 miliardi di persone sulla Terra. La sua visione è chiara: “Un giorno, tutti diventeranno giocatori.” Questo sogno di lunga data sta gradualmente prendendo forma, con un prezioso alleato nell’intelligenza artificiale, che sta svolgendo un ruolo cruciale in questo percorso di trasformazione.
Huang sostiene che l’intelligenza artificiale ha radicalmente migliorato l’esperienza videoludica, ma altrettanto importante è il fatto che i videogiochi stanno contribuendo a perfezionare l’intelligenza artificiale stessa. “Abbiamo sfruttato l’intelligenza artificiale per rivoluzionare il campo della grafica informatica. L’intelligenza artificiale ha innalzato gli standard della grafica, e ora, a sua volta, sta preservando la sua eccellenza”, afferma. Inoltre, Huang mette in luce il ritorno in primo piano dei videogiochi, con numerose aziende impegnate nell’addestramento di agenti di intelligenza artificiale attraverso giochi e nella creazione di soluzioni sorprendenti.
Un esempio notevole è GT Sophy, l’agente AI sovrumano di Sony AI, che ha imparato a guidare veicoli partendo da zero, senza l’intervento umano, grazie al realismo offerto da Grand Turismo 7.
È altamente interessante notare che anche OpenAI, una società che insegue il sogno di realizzare un’intelligenza artificiale generale (AGI), sta investendo nella ricerca di agenti AI nei videogiochi. La recente acquisizione di un’azienda specializzata nella creazione di mondi 3D con illuminazione globale è un chiaro segnale che i videogiochi rappresentano un tassello essenziale nella sperimentazione e diffusione dell’intelligenza artificiale nel mondo. NVIDIA, come sempre, si è dimostrata all’avanguardia in questa visione.
È prematuro sostenere che l’azienda stia completamente deviando la propria attenzione verso l’intelligenza artificiale. In realtà, il sogno di NVIDIA è ancora legato al mondo dei videogiochi, come dimostrato anche dai profitti del secondo trimestre, che hanno registrato un incremento del 22% nel settore dei giochi, indipendentemente dal contributo principale dell’intelligenza artificiale alle entrate complessive.
L’obiettivo originario di NVIDIA era rendere i videogiochi sempre più realistici. Tuttavia, sembra che la realtà stia gradualmente assumendo tratti sempre più ludici, con l’intelligenza artificiale e la simulazione di mondi virtuali al centro della scena. L’arrivo prossimo del metaverso promette di spingere ulteriormente in questa direzione. È come se NVIDIA avesse scoperto l’intelligenza artificiale per caso, quando in realtà aveva sempre puntato a rendere i videogiochi un elemento fondamentale in questo processo di evoluzione.
Non solo le società stanno facendo uso dell’intelligenza artificiale generativa per creare risorse e grafica, ma stanno anche dando vita a personaggi all’interno dei giochi. Un esempio tangibile è l’annuncio di Elder Scrolls V: Skyrim, che integrerà l’intelligenza artificiale di Inworld, permettendo ai giocatori di intrattenere conversazioni con gli NPC, grazie al potere dei modelli linguistici di largo spettro.
Attualmente, le grandi aziende tecnologiche che lavorano alla creazione di mondi basati su IA sembrano fare affidamento su NVIDIA come fondamentale punto di riferimento. Tutte le aziende nel campo dell’intelligenza artificiale si contendono risorse di elaborazione grafica, e alcune sono persino disposte a scambiarle per costruire i propri modelli di intelligenza artificiale. Tuttavia, ciò che sorprende è la fiducia di NVIDIA nella sua posizione di leader, come sottolinea Huang: “C’è di più, venite a prenderli. Tutti dovrebbero vincere.”
Maggiore è la ricerca sull’intelligenza artificiale, maggiore sarà la necessità di sperimentare i propri modelli di IA nei contesti videoludici prima di implementarli nel mondo reale. NVIDIA ha sempre avuto questa consapevolezza. Quando ha lanciato Omniverse, Huang ha descritto questo come un mezzo per “collegare il mondo tridimensionale all’universo virtuale condiviso”.
Pare che stiamo per entrare in un’epoca in cui ognuno avrà il proprio avatar nel mondo virtuale e parteciperà a giochi di ruolo (RPG), incarnando veramente il concetto di “giocatore”. Come ha suggerito Huang, la prossima realtà simulata sarà alimentata principalmente da GPU NVIDIA.
Questo scenario potrebbe trasformare tutti noi in giocatori, gestendo la nostra vita su GPU. Se Huang avrà ragione, ci troveremo di fronte a un mondo in cui 8 miliardi di persone giocheranno tra di loro su server online. Non c’è motivo di temere, perché il prossimo grande passo di Huang sarà far sì che “l’intelligenza artificiale incontri il mondo fisico”, e sorprendentemente, questa transizione è già in corso.