OpenAI ha recentemente ampliato le capacità del suo strumento Deep Research integrandolo con Microsoft OneDrive e SharePoint. Questa nuova funzionalità consente agli utenti di analizzare in tempo reale i dati contenuti nei loro file archiviati su queste piattaforme cloud, migliorando significativamente l’efficienza nella gestione e nell’analisi delle informazioni aziendali.
L’integrazione di Deep Research con OneDrive e SharePoint rappresenta un passo importante per OpenAI nel rispondere alle esigenze delle aziende moderne, che spesso gestiscono grandi volumi di dati attraverso soluzioni cloud. Con questa novità, gli utenti possono autorizzare ChatGPT a accedere a specifiche cartelle nei loro account Microsoft, permettendo all’intelligenza artificiale di leggere e analizzare i contenuti in tempo reale. Ad esempio, un utente potrebbe chiedere: “Mostrami il riepilogo finanziario del primo trimestre per l’area Nord America”, e ChatGPT sarebbe in grado di fornire una risposta dettagliata, citando i documenti pertinenti archiviati su OneDrive o SharePoint.
Per utilizzare questa funzionalità, gli utenti devono accedere alla sezione Deep Research nell’interfaccia di ChatGPT, selezionare l’opzione per connettersi a OneDrive o SharePoint e autorizzare l’accesso tramite il processo di consenso standard di OAuth. Gli amministratori che gestiscono ambienti Microsoft 365 possono approvare il connettore ChatGPT, garantendo così un controllo centralizzato e sicuro sull’accesso ai dati aziendali.
OpenAI sottolinea l’importanza della privacy e del controllo dell’accesso. Gli utenti devono esplicitamente optare per questa integrazione, e l’accesso ai documenti è limitato alle cartelle selezionate durante la configurazione. Ciò assicura che solo le informazioni autorizzate siano accessibili da ChatGPT, rispettando le politiche aziendali e le normative sulla protezione dei dati.
Attualmente, questa funzionalità è disponibile in versione beta per gli utenti di ChatGPT Plus, Pro e Team. Tuttavia, gli utenti situati nell’Area Economica Europea, in Svizzera e nel Regno Unito non hanno ancora accesso a questa integrazione, a causa di restrizioni normative e politiche aziendali. L’accesso per gli utenti Enterprise è previsto in una fase successiva.