Secondo quanto riportato, OpenAI potrebbe utilizzare la sua tecnologia di intelligenza artificiale per monitorare le persone, rendendola simile al “Grande Fratello” descritto da George Orwell nel suo romanzo 1984.
In un dibattito tenuto la scorsa settimana presso il Center for Human-Centered Artificial Intelligence della Stanford University, Gary Marcus, esperto di intelligenza artificiale e professore emerito alla New York University, ha espresso preoccupazione riguardo al futuro di OpenAI. Durante la discussione, Marcus ha dichiarato che l’azienda potrebbe trasformarsi in una compagnia di sorveglianza, grazie alla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati tramite modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Secondo Marcus, OpenAI potrebbe vendere i dati raccolti per fini commerciali, come il marketing, le campagne politiche o persino per governi che vogliono sondare l’opinione pubblica. Sebbene OpenAI abbia promosso l’idea di un’IA “universale” al servizio di tutti, le difficoltà economiche e i ritardi nell’adozione della tecnologia potrebbero aver spinto l’azienda verso il mercato della sorveglianza, una scelta considerata più redditizia.
Questa prospettiva è stata ulteriormente rafforzata dalla recente nomina di Paul Nakasone, ex direttore della National Security Agency (NSA) statunitense, nel consiglio di OpenAI. Nakasone era già stato criticato da Edward Snowden per aver supervisionato programmi di sorveglianza di massa negli Stati Uniti. Snowden ha avvertito che l’incontro tra dati di sorveglianza e intelligenza artificiale potrebbe mettere troppo potere nelle mani di pochi.
Marcus ha infine sottolineato che la trasformazione di OpenAI in una società commerciale orientata al profitto rischia di far deviare l’azienda dalla sua missione originaria di servire l’umanità. “La promessa di diventare un’azienda a scopo di lucro ha già segnato una svolta decisiva”, ha affermato.