L’annuncio dell’accordo tra Samsung Electronics e SoftBank Corp. giunge come un segnale forte della direzione che il mondo delle telecomunicazioni intende prendere nei prossimi anni. Le due realtà, protagoniste da tempo della ricerca in ambito mobile e infrastrutture, hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a esplorare in sinergia tecnologie di nuova generazione: reti 6G, accesso radio intelligente (AI-RAN), orchestrazione basata su AI e modelli di telecomunicazione di vasta portata — le cosiddette “Large Telecom Models”.
L’orizzonte è ambizioso: va molto oltre l’evoluzione incrementale della 5G. Le reti che si immaginano per il futuro non saranno semplicemente più veloci o più capaci, ma saranno anche “intelligenti”, in grado di gestire in modo autonomo alcune funzioni, ottimizzare le risorse in tempo reale, prevedere condizioni ambientali e adattarsi al contesto. Samsung, per voce del suo Executive Vice President JinGuk Jeong, ha fatto sapere che l’obiettivo è “definire casi d’uso significativi per operatori e utenti finali” mentre SoftBank, tramite il CTO Hideyuki Tsukuda, ha ribadito il proprio impegno a costruire infrastrutture sociali per un futuro in cui IA e uomo coesistano.
Nel dettaglio, l’accordo prevede che le due aziende lavorino su quattro grandi aree: il 6G nel suo complesso, l’AI per il RAN (Radio Access Network), AI e RAN congiuntamente, e i Large Telecom Models. L’AI-RAN, in particolare, è concepita come la componente che permetterà alle antenne, alle stazioni base e all’intera infrastruttura di rete non solo di trasmettere e ricevere dati, ma di “pensare” come sistema: analizzare condizioni, prevedere traffico, gestire in autonomia segnali, frequenze, distribuzione delle risorse.
Mentre le reti attuali sono progettate per instradare bit, il futuro che Samsung e SoftBank immaginano è una rete che incorpora intelligenza: sensori, dati, elaborazione, comunicazione e decisione fusi in un’unica architettura. Già Samsung aveva annunciato di essere membro fondatore della AI‑RAN Alliance, nata per promuovere la convergenza tra AI e wireless e per gettare le basi standard del 6G.
Vale la pena considerare anche la tempistica e la fascia di maturità della tecnologia: se da un lato lo standard commerciale per il 6G è previsto attorno al 2030, già oggi le basi vengono gettate. Ad esempio, SoftBank ha comunicato che sta sperimentando frequenze come quella a 7 GHz e tecnologie come “Integrated Sensing and Communication” che combinano comunicazione e rilevamento ambientale in un unico ecosistema. Anche altre collaborazioni di Samsung (come quella con KDDI) mettono in evidenza la centralità dell’IA per la prossima generazione mobile.
