Il Laboratorio di Sistemi Intelligenti del Politecnico Federale Svizzero (EPFL) ha recentemente presentato un innovativo drone chiamato “PrecHug”, progettato per atterrare e rimanere appeso a alberi o pali, simile a un gufo o a un pipistrello.
Questo drone, del peso di solo 550 grammi, funziona in modo particolare: durante il volo, colpisce leggermente un albero e si avvolge con le sue ali per evitare di scivolare. Dopo l’impatto, il muso del drone si solleva e il veicolo si posiziona verticalmente, mentre un dispositivo di presa afferra il palo.
Ispirato agli uccelli e ai pipistrelli, che usano le ali per appendersi agli alberi, il PrecHug è progettato per adattarsi a diverse situazioni. I test hanno mostrato che può cambiare direzione e afferrare pali più grandi del 28% rispetto all’apertura alare del drone, con un angolo di impatto fino a 15 gradi e una velocità di volo tra 3 e 5 metri al secondo. In circa il 73% dei casi, il drone è riuscito a rimanere appeso a un albero.
Il design del naso e la precisione del tempismo sono cruciali per il successo dell’appollaiamento. Tuttavia, i ricercatori hanno notato che le possibilità di successo diminuiscono con l’aumentare delle dimensioni dell’albero e che l’attrito gioca un ruolo importante. Attualmente, gli esperimenti sono stati condotti senza equipaggiamento elettrico formale, concentrandosi solo sull’appollaiamento manuale. Per migliorare ulteriormente il tasso di successo, sarà necessario dotare il drone di sensori e ottimizzare il design.
In futuro, i ricercatori sperano che il PrecHug possa essere utilizzato per ispezioni su strutture come impalcature nei cantieri di grattacieli e in applicazioni per la conservazione della biodiversità. Questa tecnologia potrebbe aprire la strada a sistemi robotici altamente versatili per una varietà di utilizzi.