Negli ultimi giorni, DeepSeek, una startup cinese specializzata in intelligenza artificiale, è finita sotto i riflettori internazionali a causa di crescenti preoccupazioni riguardanti la sicurezza dei dati e la privacy degli utenti. Diverse nazioni hanno adottato misure preventive per limitare o vietare l’uso delle tecnologie sviluppate da DeepSeek, sollevando interrogativi sulla gestione dei dati e sulle implicazioni per la sicurezza nazionale.

La Marina degli Stati Uniti ha emesso una direttiva interna che proibisce l’uso dei modelli di intelligenza artificiale sviluppati da DeepSeek. In una comunicazione inviata a tutto il personale, si legge: “I modelli di DeepSeek non devono essere utilizzati a causa di potenziali preoccupazioni di sicurezza ed etiche riguardanti la loro origine e il loro impiego”. La direttiva sottolinea che è vietato scaricare, installare o utilizzare i modelli di DeepSeek per scopi sia professionali che personali. Questa decisione è motivata dal fatto che i termini di servizio di DeepSeek indicano che “i dati raccolti dai clienti possono essere archiviati su server situati nella Repubblica Popolare Cinese”, sollevando timori sulla possibile accessibilità dei dati da parte del governo cinese.

Parallelamente, il governo australiano ha emesso un avviso pubblico esortando i cittadini a esercitare cautela nell’utilizzo delle tecnologie di DeepSeek. Jim Chalmers, Ministro del Tesoro australiano, ha dichiarato: “Invitiamo gli australiani a essere prudenti riguardo a questa nuova tecnologia”. Questa rappresenta la prima volta che un governo nazionale emette un avvertimento ufficiale sull’uso delle applicazioni di DeepSeek, evidenziando la crescente preoccupazione a livello globale.

Anche l’Unione Europea ha iniziato a esaminare le pratiche di DeepSeek in relazione alla protezione dei dati personali. L’organizzazione europea dei consumatori, Euroconsumers, ha presentato una denuncia alle autorità italiane per la protezione dei dati, sostenendo che le pratiche di gestione dei dati di DeepSeek potrebbero violare il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’UE. In risposta, l’autorità italiana per la protezione dei dati ha richiesto a DeepSeek di fornire dettagli su quali dati personali vengono raccolti, per quali scopi e su quale base legale. Inoltre, è stato chiesto di fornire informazioni specifiche sui server situati in Cina. DeepSeek ha 20 giorni per rispondere a queste richieste. Questa iniziativa segnala l’inizio di un’indagine formale da parte delle autorità europee. È importante notare che, nel 2023, l’Italia è stata il primo paese al mondo a vietare temporaneamente l’uso di ChatGPT di OpenAI per questioni legate alla privacy dei dati, imponendo successivamente una multa di 15 milioni di euro alla fine del 2024 per violazioni simili.

Nel Regno Unito, il governo sta attualmente analizzando le tecnologie di DeepSeek. Dave Pares, portavoce del Primo Ministro Keir Starmer, ha dichiarato: “Monitoriamo costantemente l’emergere di nuove applicazioni e adottiamo un approccio volto a proteggere la sicurezza nazionale”. Ha inoltre sottolineato che la possibilità di scaricare applicazioni su dispositivi governativi è limitata, suggerendo che DeepSeek non è attualmente utilizzato all’interno del governo. Pares ha aggiunto che il Dipartimento per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia sta valutando la sicurezza delle tecnologie di DeepSeek e ha avvertito che qualsiasi azienda che non rispetti le leggi sarà soggetta a provvedimenti.

Di Fantasy