Il 25 luglio 2025, la Camera dei deputati italiana ha fatto un passo significativo verso l’innovazione tecnologica, introducendo l’intelligenza artificiale (IA) nel processo legislativo. In un evento presieduto dal presidente Lorenzo Fontana e dalla vicepresidente Anna Ascani, sono stati premiati tre progetti selezionati attraverso una “call for ideas” lanciata dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera. Questi progetti mirano a integrare l’IA generativa per supportare i deputati nella redazione di leggi ed emendamenti, migliorando l’efficienza e la trasparenza del lavoro parlamentare.
I progetti vincitori sono:
- Legislab: Sviluppato dal Politecnico di Milano e dall’Istituto Einaudi, questo progetto propone una piattaforma per l’analisi della legislazione italiana e per il supporto alla redazione di nuove leggi.
- GenAI4Lex: Creato da un consorzio di università, tra cui Alma Mater, Luiss, CNR e Università di Torino, questo strumento è progettato per assistere nella stesura dei testi legislativi, nell’analisi degli emendamenti e nella verifica della conformità normativa.
- DepuChat: Frutto della collaborazione tra l’Università Roma 3 e l’Università di Firenze, questo chatbot utilizza l’IA generativa per fornire ai cittadini informazioni sull’attività dei deputati, migliorando la trasparenza e l’accessibilità del lavoro parlamentare.
L’introduzione dell’IA in Parlamento rappresenta un tentativo di modernizzare e rendere più efficienti i processi legislativi. Come sottolineato dal presidente Fontana, è fondamentale che lo sviluppo dell’IA sia orientato alla centralità dell’essere umano, garantendo che le innovazioni tecnologiche siano al servizio della società e non viceversa.
La vicepresidente Ascani ha evidenziato l’importanza di un approccio antropocentrico, sottolineando che, nonostante la rivoluzione rappresentata dall’IA, la persona deve rimanere al centro del processo decisionale. Questo principio guida l’integrazione dell’IA nel lavoro parlamentare, assicurando che la tecnologia supporti i deputati senza sostituirli.
L’adozione dell’IA in Parlamento potrebbe segnare l’inizio di una trasformazione più ampia nella pubblica amministrazione italiana. Se i progetti pilota si rivelano efficaci, è possibile che l’uso dell’IA venga esteso ad altri ambiti, come la gestione delle risorse, la comunicazione istituzionale e l’interazione con i cittadini.
Tuttavia, è essenziale affrontare le sfide legate all’etica, alla privacy e alla trasparenza nell’uso dell’IA. Garantire che gli algoritmi siano equi, responsabili e comprensibili è cruciale per mantenere la fiducia del pubblico nelle istituzioni democratiche.