Mentre il mondo della tecnologia è ancora inebriato dalla corsa agli armamenti dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) e dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI), uno dei più grandi visionari dell’industria, Jeff Bezos, ha silenziosamente diretto una quantità significativa del suo capitale verso quella che potrebbe essere la prossima, cruciale, frontiera della digitalizzazione: l’AI Industriale. Attraverso il suo family office, Bezos Expeditions, ha lanciato il Progetto Prometheus, un impegno finanziario che sfiora il miliardo di dollari, con l’obiettivo di applicare la potenza dell’AI non al mondo digitale dei contenuti, ma al complesso universo della produzione fisica e della logistica.
Il Progetto Prometheus nasce dalla consapevolezza che, sebbene la GenAI abbia trasformato il modo in cui lavoriamo con il software e i contenuti, il vero valore economico a lungo termine risiede nell’ottimizzazione del mondo fisico. L’AI Industriale è una disciplina che si concentra sulla risoluzione di problemi complessi e reali all’interno di ambienti fisici, in particolare la produzione e la catena di approvvigionamento.
Questi ambienti sono caratterizzati da una complessità operativa che va oltre il semplice data mining. Si tratta di trattare con macchinari imprevedibili, lotti di materiali variabili, condizioni ambientali mutevoli e interazioni uomo-macchina. Prometheus si impegna a creare soluzioni AI in grado di navigare in questo caos con precisione, riducendo l’enorme quantità di sprechi e inefficienze che ancora affliggono i processi industriali tradizionali.
La strategia di investimento di Prometheus si distingue nettamente dal tipico venture capital che semplicemente finanzia aziende esistenti. L’iniziativa, guidata da personalità di spicco come Ranjan Puri, opera piuttosto come una holding di investimento con l’anima di un venture studio. Il suo mandato è quello di creare, incubare e finanziare nuove startup da zero, progettate specificamente per affrontare le lacune del mercato dell’AI Industriale. Questo approccio venture building garantisce che ogni nuova azienda sia dotata di una profonda conoscenza del dominio industriale fin dalla sua fondazione e sia guidata da specialisti che comprendono le rigorose esigenze del settore manifatturiero e logistico. L’obiettivo non è quello di investire in AI generica, ma di costruire soluzioni verticali e iperspecializzate, capaci di integrarsi perfettamente con i sistemi operativi (OT) e i macchinari di fabbrica.
L’impatto potenziale di Prometheus si manifesta in una serie di applicazioni pratiche e ad alto valore. Una delle aree chiave è l’ottimizzazione del factory floor, dove l’AI può migliorare il controllo qualità con precisione sub-millimetrica, ridurre gli scarti di produzione e bilanciare dinamicamente i carichi di lavoro delle macchine per massimizzare l’efficienza.
Nel campo della logistica e della catena di approvvigionamento, l’AI Industriale è in grado di eseguire la manutenzione predittiva sui macchinari complessi, prevedendo guasti con largo anticipo e pianificando interventi prima che si verifichino arresti costosi. Infine, Prometheus punta all’integrazione di robotica avanzata con l’intelligenza artificiale, creando sistemi automatizzati che possono eseguire compiti delicati e non ripetitivi che in precedenza erano appannaggio solo degli operatori umani. L’AI, in questo contesto, diventa il “cervello” che collega sensori, macchinari e dati operativi in tempo reale.