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Nell’incessante e rapida corsa per l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei servizi di uso quotidiano, Meta starebbe preparando una mossa strategica volta a ridefinire il ruolo di Facebook come piattaforma di riferimento. Secondo quanto riportato dal Washington Post, l’azienda di Mark Zuckerberg starebbe sviluppando in gran segreto una nuova funzionalità, denominata provvisoriamente “Project Luna,” il cui scopo è fornire agli utenti un briefing mattutino altamente personalizzato generato dall’AI. Questo progetto è parte di un piano più ampio e ambizioso che mira a infondere profondamente le capacità di intelligenza artificiale nel tessuto stesso del servizio, incoraggiando un utilizzo naturale e quotidiano che possa colmare il divario con i servizi AI puri della concorrenza, come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google.

Il meccanismo di Project Luna è stato concepito per sfruttare la vasta quantità di dati a disposizione di Facebook: analizzando i contenuti con cui l’utente interagisce, le informazioni dei suoi feed e le notizie esterne pertinenti, l’AI si incaricherebbe di organizzare e distillare un riepilogo su misura da presentare ogni mattina. Questo non sarebbe un semplice aggregatore di notizie, ma una sintesi personalizzata degli argomenti più rilevanti per la vita e gli interessi specifici dell’utente, offrendo un valore aggiunto che va oltre la semplice navigazione nel feed.

L’obiettivo strategico di Meta è chiaro: assicurarsi che l’Intelligenza Artificiale non sia percepita dagli utenti come una funzione esterna o un chatbot separato, ma come un elemento centrale che ne aumenta l’utilità quotidiana. Riuscendo a integrare l’AI in modo così intimo e personale, Meta punta a rendere l’uso della tecnologia AI una parte naturale dell’abitudine mattutina, mantenendo gli utenti all’interno del proprio ecosistema e contrastando la tendenza a migrare verso piattaforme dedicate come i chatbot generalisti di OpenAI e Google. Per testare l’efficacia e la ricezione di questa funzionalità, si dice che sia in preparazione un’operazione pilota destinata a un ristretto gruppo di utenti in mercati chiave come New York e San Francisco.

La mossa di Meta avviene in un contesto di intensa competizione. Già in precedenza, infatti, OpenAI aveva lanciato un servizio simile seppur con un focus leggermente diverso. A settembre, l’azienda aveva presentato un’anteprima di ChatGPT Pulse per gli utenti Pro su dispositivi mobili, un servizio di riepilogo personalizzato che funge da assistente per le ricerche e le raccomandazioni.

ChatGPT Pulse, analizzando gli argomenti più consultati dall’utente, può offrire consigli mirati—come ad esempio una guida dettagliata su “Cosa dovrei fare per prepararmi a un triathlon?”—o collegarsi al calendario personale per fornire informazioni tempestive, come promemoria per regali di compleanno o modelli di ordini del giorno per riunioni imminenti. Fiji Simo, CEO di OpenAI Applications, ha confermato che Pulse ha ricevuto un eccellente feedback dagli utenti, ma che la sua piena disponibilità agli utenti della versione gratuita è ancora limitata dalle risorse di elaborazione, lasciando potenzialmente una finestra aperta a Meta per un’adozione più ampia e integrata.

L’imminente lancio di Project Luna si svolge, tuttavia, in un clima di persistente tensione tra Meta e gli editori di notizie. L’azienda ha attraversato un periodo turbolento in termini di rapporto con i contenuti informativi, con una politica che è passata dal promuovere attivamente i link alle notizie sul feed a una successiva e drastica rimozione dei contenuti giornalistici, in parte in risposta alle crescenti pressioni normative internazionali.

In questo scenario, la spinta verso la creazione di briefing generati dall’AI assume una connotazione ancora più delicata. Recentemente, un consorzio di editori ha intentato una class action contro Meta, accusando l’azienda di aver violato i loro diritti d’autore utilizzando i loro contenuti editoriali per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. L’ulteriore investimento di Meta in servizi AI che consumano e rielaborano ampie porzioni di informazioni provenienti da fonti esterne (presumibilmente anche di natura editoriale) senza un chiaro quadro normativo o un accordo di remunerazione, non farà che intensificare la controversia in corso.

Di Fantasy