L’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) sta aprendo nuove strade per la psicoterapia. Un esempio significativo è rappresentato da Therabot, un programma sviluppato nel 2019 dai ricercatori della Geisel School of Medicine del Dartmouth College, negli Stati Uniti. Questo software di IA generativa è stato progettato per simulare conversazioni terapeutiche, offrendo supporto a pazienti con disturbi come la depressione maggiore, il disturbo d’ansia generalizzata e i disturbi alimentari.
Therabot si distingue per la sua capacità di interagire con gli utenti attraverso una chat, ponendo domande mirate per esplorare le emozioni e i pensieri del paziente. Ad esempio, in risposta a una dichiarazione come “Mi sento in ansia e sopraffatto”, il programma potrebbe chiedere: “Per quale motivo?” o “Cosa ti causa ansia, in modo specifico?”. Queste interazioni sono progettate per favorire una riflessione profonda e aiutare gli utenti a comprendere meglio le proprie emozioni.
Un aspetto innovativo di Therabot è la sua capacità di apprendere dalle interazioni precedenti, adattando le sue risposte in base alle informazioni fornite dall’utente. Questo approccio personalizzato mira a creare un’esperienza terapeutica più coinvolgente e utile.
Un recente studio clinico condotto dal Dartmouth College ha coinvolto 210 partecipanti con diagnosi di depressione maggiore, disturbo d’ansia generalizzata o disturbi alimentari. Di questi, 106 hanno utilizzato Therabot tramite un’app per smartphone per un periodo di quattro settimane, interagendo con il programma per una media di sei ore, equivalenti a circa otto sedute di terapia tradizionale. I risultati sono stati monitorati attraverso questionari somministrati alla fine del periodo di sperimentazione e dopo ulteriori quattro settimane. I partecipanti che hanno utilizzato Therabot hanno riportato una riduzione media del 51% dei sintomi depressivi e del 31% dei sintomi di ansia generalizzata. In molti casi, i livelli di ansia sono passati da moderati a lievi o addirittura assenti.
Therabot rappresenta una risorsa complementare alla psicoterapia tradizionale, offrendo un supporto accessibile e immediato. La sua disponibilità tramite smartphone consente agli utenti di accedere a un aiuto psicologico in qualsiasi momento e luogo, superando le barriere geografiche e temporali che spesso limitano l’accesso alle cure.
È importante sottolineare che Therabot non intende sostituire i professionisti della salute mentale, ma piuttosto fungere da strumento di supporto aggiuntivo. La sua efficacia dipende dalla qualità delle interazioni e dalla capacità dell’utente di impegnarsi attivamente nel processo terapeutico.
L’integrazione dell’IA nella psicoterapia solleva importanti questioni etiche e professionali. La capacità di un programma come Therabot di raccogliere e analizzare dati sensibili pone interrogativi sulla privacy e sulla sicurezza delle informazioni personali. È fondamentale che tali strumenti siano utilizzati in conformità con le normative vigenti e con il consenso informato degli utenti.
Guardando al futuro, l’evoluzione dell’IA potrebbe portare allo sviluppo di programmi ancora più sofisticati, in grado di offrire un supporto psicoterapeutico sempre più personalizzato e efficace. Tuttavia, è essenziale che l’elemento umano rimanga al centro della pratica terapeutica, garantendo un approccio empatico e comprensivo.