Nel quarto trimestre del 2024, per la prima volta in dieci anni, la quota di mercato globale di Google nella ricerca è scesa sotto il 90%, attestandosi all’89,34%. Questo segnala una tendenza preoccupante per il gigante tecnologico, che ha visto la sua posizione dominante minacciata dall’emergere di nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (IA).
L’intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui gli utenti cercano informazioni online. Piattaforme come ChatGPT, Grok e Perplexity offrono risposte dirette e contestualizzate, riducendo la necessità di navigare attraverso numerosi link e contenuti ottimizzati per i motori di ricerca (SEO). Questi strumenti, alimentati da modelli linguistici avanzati, stanno guadagnando terreno, soprattutto tra le generazioni più giovani, che cercano esperienze di ricerca più rapide e intuitive.
La ricerca tradizionale di Google è spesso caratterizzata da risultati saturi di pubblicità e contenuti SEO-driven, che possono compromettere l’esperienza dell’utente. Molti utenti esprimono il desiderio di ottenere risposte più precise e immediate, senza dover filtrare informazioni irrilevanti o sponsorizzate. In questo contesto, la ricerca tramite IA appare come una soluzione più efficiente e user-friendly.
Nonostante i vantaggi, la ricerca basata sull’IA presenta anche delle sfide. Le “allucinazioni” dell’IA, ovvero risposte errate o imprecise, sono ancora comuni. Inoltre, la necessità di verificare le fonti rimane cruciale, poiché le IA possono generare informazioni non sempre accurate. Un altro aspetto da considerare è la sostenibilità economica di questi servizi: mentre la ricerca tradizionale è supportata da entrate pubblicitarie, la ricerca tramite IA potrebbe necessitare di modelli di monetizzazione alternativi per coprire i costi operativi elevati.
Di fronte a questa crescente concorrenza, Google ha introdotto nuove funzionalità basate sull’IA, come la modalità “AI Mode” alimentata dal modello Gemini. Queste innovazioni mirano a integrare risposte più intelligenti e contestualizzate all’interno della piattaforma di ricerca tradizionale. Tuttavia, alcuni critici ritengono che l’approccio di Google sia stato troppo cauto e frammentato, rischiando di non competere efficacemente con le soluzioni più agili offerte dai concorrenti.
La diminuzione della quota di mercato di Google indica un cambiamento significativo nel panorama della ricerca online. Mentre la ricerca tradizionale non scomparirà nel breve termine, l’ascesa dell’intelligenza artificiale sta ridefinendo le aspettative degli utenti e le dinamiche del mercato. Per rimanere competitiva, Google dovrà adattarsi rapidamente, investendo in tecnologie avanzate e rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più orientato verso soluzioni di ricerca più intelligenti e personalizzate.