In Cina, un ambizioso progetto sta prendendo forma, destinato a trasformare il panorama cinematografico mondiale. La China Film Foundation, in collaborazione con studi di intelligenza artificiale e detentori dei diritti cinematografici, ha annunciato l’inizio di un’iniziativa che mira a rivisitare 100 film classici di arti marziali cinesi attraverso l’uso dell’IA. Questo progetto è stato presentato ufficialmente al 27° Shanghai International Film Festival, suscitando un ampio dibattito sia in patria che all’estero.
Tra i titoli selezionati per questa “rivitalizzazione digitale” figurano alcuni dei più iconici film di kung fu, tra cui Fist of Fury (1972) con Bruce Lee, Drunken Master (1978) con Jackie Chan, Once Upon a Time in China (1991) con Jet Li e A Better Tomorrow (1986) con Chow Yun-fat. L’obiettivo è utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità dell’immagine, del suono e della produzione complessiva, mantenendo intatta la narrazione e l’estetica originale.
Zhang Pimin, presidente della China Film Foundation, ha dichiarato che questo progetto rappresenta “un tributo alla storia del cinema” e un passo verso il futuro, utilizzando la tecnologia per rendere questi classici rilevanti per il pubblico contemporaneo.
Un aspetto particolarmente innovativo di questa iniziativa è la creazione di A Better Tomorrow: Cyber Border, un remake completamente animato e prodotto interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Questo film segna un punto di svolta, rappresentando la prima produzione cinematografica di lunga durata realizzata interamente con IA. Secondo i produttori, l’intero processo di produzione è stato completato da un team di sole 30 persone, riducendo significativamente i tempi e i costi tradizionalmente associati alla realizzazione di un film d’animazione.
Mentre la Cina abbraccia l’uso dell’intelligenza artificiale per la preservazione e l’innovazione cinematografica, Hollywood sta affrontando un periodo di incertezze legate all’IA. Nel 2023, uno sciopero degli sceneggiatori e degli attori ha portato a richieste di regolamentazione sull’uso dell’intelligenza artificiale nell’industria cinematografica, con particolare attenzione alla protezione dei diritti degli artisti e alla preservazione dell’integrità artistica.
Questo contrasto evidenzia approcci culturali e industriali differenti nell’adozione dell’IA nel cinema. Mentre la Cina vede l’IA come uno strumento per rinvigorire e diffondere la propria cultura cinematografica, l’Occidente è più cauto, preoccupato per le implicazioni etiche e professionali dell’automazione nel processo creativo.
L’iniziativa ha suscitato reazioni contrastanti tra i creatori originali dei film coinvolti. John Woo, regista di A Better Tomorrow, ha dichiarato di non essere stato consultato sul progetto, ma ha espresso curiosità riguardo ai risultati finali. Allo stesso modo, la famiglia di Bruce Lee ha appreso dell’iniziativa solo attraverso i media e ha espresso interesse nel vedere come l’IA possa reinterpretare l’eredità del leggendario artista marziale.
Il progetto mira anche a raggiungere le nuove generazioni, in particolare la Generazione Z, che potrebbe non essere familiare con questi classici del cinema d’azione. Modernizzando l’aspetto visivo e tematico dei film, l’iniziativa spera di suscitare l’interesse dei giovani spettatori e di trasmettere loro i valori di coraggio, onore e resistenza che caratterizzano questi film.
L’uso dell’intelligenza artificiale per rivisitare i classici del kung fu rappresenta una fusione tra tradizione e innovazione. Se da un lato offre l’opportunità di preservare e diffondere la cultura cinematografica cinese, dall’altro solleva interrogativi sull’autenticità artistica e sul rispetto per le opere originali. Sarà interessante osservare come questo esperimento influenzerà il futuro del cinema e quale impatto avrà sul pubblico globale.