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Tado, azienda specializzata nei sistemi di riscaldamento smart, ha introdotto AI Assist, una funzione basata su intelligenza artificiale che promette di portare il controllo della temperatura domestica da “automazione regolata” ad “autonomia predittiva”.

Questa tecnologia non è un semplice upgrade: è un passo verso un sistema che “impara” la propria casa, anticipa le esigenze degli abitanti, e agisce non solo in risposta ai comandi, ma in base a modelli comportamentali.

Una delle funzionalità più interessanti è il pre-riscaldamento predittivo: anziché aspettare che l’utente immetta un orario di ritorno, l’algoritmo cerca di stimare quando il riscaldamento dovrà essere attivo per trovare la temperatura ideale al momento giusto. In altre parole, non solo reagisce, ma progetta. Questo contribuisce ad evitare che la casa sia fredda all’arrivo, senza dover tenere il riscaldamento acceso più del necessario.

Un’altra componente è Energy IQ, che fornisce insight, tramite analisi basate sull’IA, su come e dove l’energia è utilizzata: quali stanze consumano più, quali momenti della giornata incidono di più, quali abitudini possono essere ottimizzate. Non è sufficiente risparmiare: è importante capire dove e perché.

C’è poi la modalità vacanza: quando si prevede un’assenza prolungata, AI Assist riduce i consumi mantenendo una temperatura minima protettiva ma evita lo spegnimento totale, programmando il ripristino al giorno del ritorno. Ciò evita di ritrovare una casa gelida e di dover “riscaldare da zero” con consumi maggiori.

Dal punto di vista hardware, per poter sfruttare AI Assist serve la linea Tado X (termometri, valvole, sensori) introdotta nel 2024: dispositivi progettati per integrarsi strettamente con le funzioni predittive. Chi ha già l’abbonamento Auto Assist sulla linea X viene aggiornato automaticamente alla versione AI Assist.

L’IA di Tado non è un semplice automa che segue regole fisse: utilizza tecniche di machine learning per “memorizzare” i tempi di riscaldamento e raffreddamento di ciascuna stanza (cioè quanto impiega a scaldarsi o raffreddarsi), e calibra il sistema di conseguenza. ([turn0search2]) Ogni stanza ha caratteristiche termiche proprie (isolamento, esposizione al sole, perdite termiche), e l’IA cerca di modellare queste differenze per intervenire in modo mirato. In più, il sistema può rilevare quando una finestra è aperta e adeguare temporaneamente il funzionamento per evitare sprechi inutili.

L’intelligenza artificiale, insomma, entra nel loop del riscaldamento per renderlo progressivamente più efficiente, meno “sprecoso” e più personalizzato.

Tuttavia, non è detto che tutto vada liscio. Alcuni rischi e limiti vanno considerati: la qualità dei modelli dipende dalla quantità e qualità dei dati raccolti; se un ambiente ha caratteristiche particolari o complesse, l’IA potrebbe inizialmente sbagliare; la fiducia dell’utente è fondamentale — quando il sistema compie errori, la percezione può diventare negativa. Inoltre, l’aggiornamento automatico e compatibilità limitata (servono device X) può lasciare indietro chi ha hardware più datato.

Molte delle funzioni di AI Assist — come il controllo adattivo, il pre-riscaldamento o la modalità vacanza — erano già presenti in forme meno sofisticate nel sistema Auto Assist. Quel che cambia è il “grado di intelligenza”, la capacità predittiva e la personalizzazione per stanza.

Se AI Assist funziona come previsto, i benefici possono essere concreti: case più comode con temperature giuste al momento giusto, bollette energetiche ridotte, minore impatto ambientale. Secondo alcune stime fornite da installatori, l’uso di AI Assist potrebbe portare a riduzioni significative dei consumi rispetto a sistemi smart non intelligenti.

Di Fantasy