Se hai l’impressione che ultimamente si parli solo di edifici pieni di server e investimenti astronomici nell’intelligenza artificiale, non sei il solo. Mercoledì 13 agosto 2025 Il Post ha sollevato una domanda importante: stiamo davvero costruendo troppi data center per l’IA?
È una riflessione che nasce da ciò che si vede: in Italia e nel mondo, aziende di ogni dimensione stanno investendo senza sosta nell’infrastruttura fisica che sostiene l’IA. Questi data center — enormi strutture ricche di hardware per l’elaborazione massiccia — sembrano essere la base della nuova “corsa all’oro” tecnologica. Ma l’articolo suggerisce che qualcosa non quadra: potremmo trovarci di fronte a una bolla speculativa, una crescita eccessiva rispetto alle reali necessità o prospettive concrete di ritorno economico.
Il fenomeno, confermato da più fonti, non è solo un dibattito teorico: Joe Tsai, presidente di Alibaba, ha messo in guardia sul fatto che si stanno lanciando enormi quantità di fondi nella costruzione di data center per l’IA, forse più del necessario, creando potenzialmente un eccesso di offerta rispetto alla domanda effettiva.
Diverse grandi aziende come Amazon, Alphabet (Google) e Microsoft stanno correndo per rafforzare la propria capacità infrastrutturale, alimentando un investimento che rischia di superare il ritmo dell’adozione reale delle tecnologie IA.
Lo scenario non è privo di prospettive positive: molti ritengono che la crescita continuerà — secondo l’analista Omdia, la spesa mondiale per nuovi data center nel 2025 potrebbe raggiungere cifre record — ma il dubbio rimane sulla sostenibilità a lungo termine.
Quali rischi si nascondono dietro questo boom?
- Speculazione infrastrutturale. Costruire in maniera preventiva è rischioso: se la domanda non segue, quegli ambienti restano sottoutilizzati, indebolendo l’equilibrio economico degli investimenti.
- Consumo energetico e sostenibilità. I data center per l’IA consumano molto più energia rispetto a strutture tradizionali. Se da un lato giocano un ruolo cruciale per l’innovazione (cloud, sanità, industria, ecc.), dall’altro impattano fortemente sull’ambiente. Serve non solo aumentare l’efficienza, ma anche puntare su fonti verdi e progetti sostenibili.
- Dipendenza tecnologica e normative. Quanto reggeranno governi, sistemi regolatori e società di fronte a questa pressione infrastrutturale? Regole energetiche più rigide o limiti alla raccolta dei dati potrebbero cambiare la redditività di questi investimenti in modo significativo.
Il boom degli investimenti nei data center per l’IA presenta due facce: da una parte c’è la promessa di progresso tecnologico, dall’altra il rischio di un’illusione finanziaria. È necessario un approccio più ragionato, che guardi oltre l’hype del momento:
- Valutare in modo realistico la domanda reale di infrastrutture IA.
- Far coincidere l’innovazione con pratiche responsabili, soprattutto in fatto di consumo energetico e impatto ambientale.
- Avere politiche pubbliche e regolamentazioni che non siano solo decorative ma orientate a un equilibrio sostenibile.