Gli Stati membri dell’Unione Europea (UE) hanno recentemente approvato la prima legge al mondo che regola l’intelligenza artificiale (IA). Questa legge, chiamata “AI Act”, sarà implementata in diverse fasi e diventerà pienamente operativa entro il 2026. Tuttavia, verrà concesso un periodo di transizione per i modelli generici come ChatGPT.
L’AI Act è stato approvato dal Consiglio dell’UE e stabilisce regole dettagliate sull’uso dell’intelligenza artificiale.
La legge è stata frutto di un accordo politico tra gli Stati membri dell’UE nel dicembre scorso, con l’approvazione del Parlamento europeo a marzo e l’ultima approvazione attraverso una riunione ministeriale responsabile del settore digitale degli Stati membri dell’UE. Il processo legislativo è durato tre anni dalla proposta del 2021.
La legge classifica l’IA in base al rischio, con tecnologie utilizzate in settori come medicina, istruzione, guida autonoma considerate ad alto rischio e soggette a supervisione umana e gestione del rischio.
Inoltre, la legge vieta la raccolta di dati personali tramite IA per scopi di valutazione individuale e l’uso casuale di immagini facciali da Internet o telecamere di sorveglianza.
Per quanto riguarda le immagini e i suoni creati dall’IA che assomigliano a persone reali, la trasparenza è obbligatoria.
La legge entrerà in vigore il prossimo mese e divieti come il riconoscimento facciale saranno implementati sei mesi dopo, mentre le norme sull’IA generale saranno in vigore dopo 12 mesi. La piena attuazione inizierà nel 2026.
I modelli generici come ChatGPT avranno un periodo di transizione di 36 mesi per adeguarsi alla legge. Ci sono anche sanzioni severe per le violazioni, con multe fino a 35 milioni di euro o il 7% delle vendite globali. Sarà istituito un nuovo ufficio per garantire l’applicazione delle leggi sull’IA.
L’AI Act, essendo la prima legge completa al mondo sulla regolamentazione dell’IA, potrebbe influenzare i futuri modelli normativi in altri paesi. Le grandi aziende tecnologiche negli Stati Uniti stanno seguendo da vicino questa legge, soprattutto per la clausola sulla divulgazione della fonte dei dati di apprendimento.