Il 10 luglio 2025, la Commissione Europea ha pubblicato la versione finale del Codice di condotta per i modelli di intelligenza artificiale di uso generale (GPAI), come ChatGPT, Gemini e Grok. Questo documento, frutto del lavoro di esperti indipendenti e del contributo di oltre mille stakeholder, fornisce linee guida pratiche per l’attuazione dell’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale che entrerà in vigore il 2 agosto 2025.

Il Codice si articola in tre capitoli principali:

  • Trasparenza: fornisce indicazioni su come documentare e comunicare in modo chiaro le caratteristiche e le capacità dei modelli di IA.
  • Diritto d’autore: stabilisce le modalità per garantire il rispetto dei diritti d’autore durante l’addestramento dei modelli, inclusi l’uso di contenuti autorizzati e la gestione delle richieste di esclusione da parte degli autori.
  • Valutazione e mitigazione dei rischi: indirizzato ai modelli ad alto rischio, questo capitolo fornisce linee guida per identificare e ridurre i potenziali rischi associati all’uso dell’IA.

Queste linee guida sono destinate a supportare le aziende nel conformarsi agli obblighi previsti dall’AI Act, promuovendo un’IA sicura, trasparente e rispettosa dei diritti fondamentali.

L’adesione al Codice di condotta è volontaria. Tuttavia, le aziende che scelgono di sottoscriverlo possono beneficiare di una maggiore certezza giuridica e di un onere amministrativo ridotto. Le imprese che non aderiscono non saranno escluse dal mercato europeo, ma potrebbero affrontare sfide in termini di conformità e reputazione.

È importante notare che, sebbene l’adesione al Codice non sia obbligatoria, le normative previste dall’AI Act saranno vincolanti e applicabili a partire dal 2 agosto 2025. Le aziende dovranno quindi assicurarsi di rispettare tali obblighi, indipendentemente dalla sottoscrizione del Codice.

La pubblicazione del Codice di condotta ha suscitato diverse reazioni nel settore. Alcune aziende hanno espresso preoccupazioni riguardo agli oneri amministrativi e alle potenziali limitazioni imposte dalle nuove regolamentazioni. Tuttavia, la Commissione Europea ha sottolineato che l’obiettivo del Codice è quello di facilitare l’adozione di pratiche responsabili e di garantire un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti.

Con l’entrata in vigore dell’AI Act prevista per il 2 agosto 2025, le aziende operanti nel settore dell’intelligenza artificiale dovranno adattarsi a un quadro normativo più rigoroso. Il Codice di condotta rappresenta uno strumento utile per guidare le imprese verso una conformità efficace e per promuovere un’IA che rispetti i principi di trasparenza, equità e responsabilità.

Di Fantasy