Secondo quanto riportato dalla CNBC, l’Unione Europea (UE) sta considerando l’idea di utilizzare data center spaziali per ridurre il consumo energetico. Thales Alenia Space, società spaziale europea, ha presentato un rapporto alla Commissione Europea indicando che costruire un data center spaziale è tecnicamente, economicamente ed ecologicamente fattibile.
L’UE ha investito 2 milioni di euro nel progetto “ASCEND”, mirato a creare una nuvola spaziale avanzata per la neutralità del carbonio e la sovranità dei dati europei. Questo progetto studia la possibilità di posizionare un data center in orbita spaziale, sfruttando l’energia solare infinita come fonte energetica.
I data center sono fondamentali per la digitalizzazione ma consumano notevoli quantità di energia e acqua per alimentare e raffreddare i server. Entro il 2026, il consumo globale di elettricità dei data center è previsto superare i 1.000 terawattora (TWh), equivalente al consumo elettrico del Giappone.
I ricercatori stanno esaminando la fattibilità di un data center in orbita a circa 1.400 km di altitudine, tre volte l’altezza della Stazione Spaziale Internazionale.
Damian Dumestier, direttore del progetto Ascend, ha dichiarato: “Abbiamo l’obiettivo di commercializzare i servizi cloud con 13 blocchi di data center spaziali, con una capacità totale di 10 megawatt (MW) entro il 2036. Ogni blocco, con una superficie di circa 6.300 m2, sarà lanciato tramite veicolo spaziale separato”.
L’obiettivo a lungo termine è raggiungere 1 gigawatt (GW) con 1.300 elementi costitutivi entro il 2050.
Tuttavia, alcuni esperti sollevano dubbi sull’efficacia dei data center spaziali nel risolvere completamente i problemi energetici. È infatti necessaria una considerevole quantità di carburante per missili per mantenere il centro in orbita.
Michael Winterson, direttore esecutivo dell’European Data Center Association, ha affermato: “Anche un piccolo centro da 1 MW in orbita terrestre bassa richiederebbe circa 280.000 kg di carburante per missili all’anno entro il 2030, con un costo di circa 140 milioni di dollari. Questa soluzione potrebbe non alterare significativamente il mercato”.
Inoltre, sono stati sollevati dubbi sulla sicurezza dei data center spaziali. Merima Dijanik, responsabile della strategia e delle operazioni presso l’Associazione danese dell’industria dei data center, ha dichiarato: “Lo spazio è sempre più politicamente sensibile e potrebbe essere utilizzato come arma da diversi paesi, potenzialmente minacciando la sicurezza dei dati trasferiti”.
Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nella ricerca di soluzioni innovative per il settore dei data center, anche se solleva importanti questioni tecniche, economiche e di sicurezza da affrontare.