La Cina torna a far parlare di sé con una creazione che sembra uscita da un film di fantascienza: H2, l’ultimo robot umanoide presentato da Unitree, una delle startup più ambiziose e visionarie del settore. Alto 180 centimetri e dal peso di 70 chilogrammi, H2 non è soltanto un sofisticato automa dalle prestazioni fisiche notevoli, ma un esperimento di fusione estetica e comportamentale tra essere umano e macchina.
Il video di presentazione, diffuso sui canali social dell’azienda il 20 ottobre, ha catturato milioni di visualizzazioni in poche ore. H2 viene mostrato mentre danza con eleganza, esegue mosse di kickboxing, e perfino cammina tra gli umani vestiti in abiti da sera, con un’incredibile naturalezza nei movimenti. È proprio questa fluidità a rappresentare il tratto distintivo del nuovo modello: non più solo forza e stabilità, ma grazia, ritmo, mimica. Il volto, simile a quello di un manichino, con occhi, naso e bocca, aggiunge una dimensione quasi inquietante di familiarità, ricordando quanto il confine tra reale e artificiale stia diventando sempre più sottile.
Nonostante l’effetto spettacolare del lancio, Unitree è rimasta estremamente riservata su dettagli tecnici, data di uscita e prezzo. L’unico messaggio ufficiale, diffuso in chiusura del video, è una frase d’impatto: “L’umanoide bionico è nato per servire tutti in modo sicuro e gentile.” Dietro questo slogan, però, si cela una strategia precisa. Lo scorso settembre, Wang Xingxing, fondatore e CEO della società, aveva già illustrato una roadmap in tre fasi per lo sviluppo degli umanoidi: prima i movimenti programmati (danza, arti marziali, coreografie), poi la capacità di reagire a comandi in tempo reale, e infine la piena autonomia operativa in ambienti non strutturati, come prendere un bicchiere d’acqua o sparecchiare una tavola.
L’obiettivo finale, secondo Wang, resta ambizioso: creare robot realmente capaci di interagire con il mondo umano senza supervisione, una sfida che ancora richiederà anni di ricerca e ingegneria avanzata. L’azienda ha già fatto parlare di sé per la straordinaria serie H1, che a gennaio aveva stupito il pubblico durante il Gala del Capodanno Lunare con una coreografia di gruppo sincronizzata. Da allora, Unitree ha consolidato la sua posizione di leader della robotica cinese, partecipando alla mezza maratona di aprile e alla Beijing World Humanoid Robot Competition di agosto, eventi che hanno dimostrato l’affidabilità dei suoi sistemi motori e la potenza dei suoi algoritmi di equilibrio e percezione.
Fondata nel 2016, Unitree si era inizialmente fatta conoscere con il robot quadrupede XDog, progenitore degli attuali modelli a quattro zampe impiegati in ricerca, sicurezza e logistica. Con H2, la startup fa un salto qualitativo e simbolico: il passaggio dal robot “animale” al robot “umano”. È una transizione che non riguarda solo la meccanica, ma l’immaginario collettivo, portando il pubblico a interrogarsi su quanto siamo pronti ad accogliere macchine che ci assomigliano così tanto.
Dietro l’apparente spettacolo si muove anche una chiara prospettiva economica: Unitree intende depositare entro la fine dell’anno la documentazione per un’offerta pubblica iniziale (IPO) nella Cina continentale, con un valore aziendale stimato intorno ai 50 miliardi di yuan, pari a circa 10 trilioni di won. Una cifra che testimonia non solo la fiducia degli investitori nel futuro della robotica cinese, ma anche la volontà del Paese di sfidare colossi come Boston Dynamics, Tesla e Figure AI nel campo degli umanoidi intelligenti.