La questione della violazione della proprietà intellettuale (PI) rappresenta una crescente preoccupazione nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, la quale si basa su vasti quantitativi di materiale precedentemente pubblicato.

Mentre numerose aziende stanno esplorando questa tecnologia e cercando di integrarla nei propri prodotti, sorgono spesso dubbi su chi sia responsabile in caso di reclami per violazione del copyright quando si utilizza la piattaforma di un fornitore.

Google Cloud è una delle ultime grandi aziende a fronteggiare questa problematica per alleviare tali preoccupazioni. La società ha annunciato il suo impegno a fornire agli utenti una protezione contro le accuse di violazione del copyright, affermando di condividere un “destino comune” con i suoi clienti.

Neal Suggs, vicepresidente legale di Google Cloud, e Phil Venables, CISO di Google Cloud, hanno dichiarato: “Se dovessi affrontare contestazioni relative al copyright, assumeremo la responsabilità dei potenziali rischi legali coinvolti” in un annuncio fatto recentemente.

Le questioni legate alla proprietà intellettuale e al copyright stanno diventando sempre più urgenti, poiché sempre più aziende integrano l’IA generativa alimentata da modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) formati su dati e contenuti provenienti dalla rete, opere pubblicate, immagini e altri contenuti protetti da copyright.

Alcuni autori di spicco, tra cui John Grisham, Jodi Picoult e Sarah Silverman, hanno intentato cause contro OpenAI e Meta, sostenendo di aver violato i loro diritti di proprietà intellettuale. Anche il Copyright Office degli Stati Uniti sta esaminando i commenti pubblici per affrontare questioni come l’uso di opere protette da copyright nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale, la responsabilità legale connessa all’IA, la tutela del copyright per i contenuti generati dall’IA che imitano l’identità o lo stile di artisti umani e altro ancora.

L’impegno di Google Cloud segue iniziative simili intraprese da aziende come Microsoft, Adobe e Canva, che cercano di promuovere l’uso dei propri prodotti e di incentivare l’innovazione garantendo agli utenti che non diventeranno involontariamente oggetto di denunce per violazione del copyright.

Google Cloud, che ha recentemente introdotto il suo assistente AI sempre attivo chiamato Duet AI nei propri prodotti, riconosce le legittime preoccupazioni dei clienti riguardo ai rischi di violazione del copyright legati all’IA generativa. Con questo annuncio, l’azienda si impegna a essere un “partner in un viaggio condiviso di innovazione, supporto e destino condiviso”.

La società ha sottolineato che questo approccio è cruciale nell’ambito in rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale e si è impegnata a mantenere un dialogo continuo con i clienti per affrontare casi d’uso specifici.

Per attuare questa promessa, Google Cloud adotterà un “duplice approccio innovativo” che copre sia l’uso dei dati di addestramento che i risultati generati dai suoi modelli di IA. In primo luogo, l’indennizzo per i dati di addestramento coprirà le accuse di utilizzo non autorizzato dei dati da parte di Google per l’addestramento dei suoi LLM e dei modelli di IA di generazione. In secondo luogo, l’indennizzo si estende alle accuse di violazione della proprietà intellettuale di terzi riguardo ai contenuti generati in risposta a richieste o input da parte dei servizi Google.

Questo impegno si applica a diverse piattaforme di Google Cloud, inclusi Google Workspace con Duet AI, Google Documenti, Gmail, Presentazioni Google, Google Meet e il portafoglio Vertex AI. Tuttavia, Google Cloud ha specificato che tali indennità saranno valide solo se i clienti seguono pratiche responsabili nell’utilizzo dell’IA.

I dirigenti di Google Cloud hanno sottolineato che questo rappresenta solo il primo passo e che l’azienda continuerà a supportare i clienti nell’utilizzo sicuro dei propri prodotti mentre l’IA generativa continua a evolversi rapidamente.

“Incoraggiati da queste protezioni, speriamo di offrirti la tranquillità necessaria per sfruttare appieno i benefici dell’intelligenza artificiale generativa per la tua azienda”, ha concluso la società.

Di Fantasy