Walmart, uno dei giganti della vendita al dettaglio, sta testando un proprio modello linguistico chiamato Wallaby, progettato per migliorare le sue applicazioni. Questo modello è una suite di LLM (Large Language Model) specificamente focalizzata sul commercio al dettaglio, ed è stata addestrata su decenni di dati dell’azienda, compresi i modi di comunicare di dipendenti e clienti. Wallaby è anche progettato per rispondere in modo più naturale, allineandosi meglio ai valori di servizio clienti di Walmart.
Desirée Gosby, vicepresidente della divisione tecnologie emergenti di Walmart Global Tech, ha dichiarato in un’intervista che l’azienda sta testando Wallaby internamente, specialmente con i propri associati. “Wallaby non è ancora in uso perché lo stiamo testando a fondo. Nel corso del prossimo anno, inizieremo a utilizzarlo,” ha affermato Gosby.
Sebbene i primi utilizzi di Wallaby siano rivolti principalmente ai consumatori, il modello farà parte di una gamma di LLM che Walmart prevede di adottare per lo sviluppo di nuove applicazioni.
Walmart ha scelto di sviluppare modelli LLM interni, non sorprende vista la vastità dei dati a disposizione dell’azienda. Creare modelli proprietari può essere costoso, così come perfezionare modelli di terze parti. Essendo uno dei maggiori rivenditori al mondo, Walmart ha accesso a un’enorme quantità di dati relativi a clienti, dipendenti e logistica, rendendola in grado di arricchire i propri modelli.
Walmart utilizza un approccio multistrato per integrare l’IA nel proprio stack tecnologico. Attraverso una piattaforma chiamata Element, l’azienda è in grado di collegare e gestire diversi modelli, sia interni che di terze parti, indirizzandoli verso applicazioni specifiche. Gosby spiega: “Ci aiuta a gestire quei modelli e alla base ci sono i vari LLM che utilizziamo, incluso Wallaby.”
Inoltre, Walmart ha ampliato l’uso dell’IA, integrando GPT-4 per molte delle sue applicazioni, specialmente con l’aumento del traffico sui suoi canali mobili e web.
Walmart non è l’unico rivenditore a utilizzare l’IA. Anche Amazon ha lanciato Rufus, un chatbot che risponde a domande sui prodotti, sfruttando i modelli AWS. Tuttavia, Walmart ha già implementato l’IA in vari aspetti delle sue operazioni. Ha creato un chatbot per i dipendenti, consentendo loro di porre domande sulle politiche aziendali e ha semplificato la gestione della catena di approvvigionamento con tecnologie AI.
Nei negozi fisici, come Walmart e Sam’s Club, l’IA aiuta a gestire l’inventario e le procedure di pagamento. Recentemente, Walmart ha potenziato il suo Customer Support Assistant, un chatbot che ora riconosce i clienti all’inizio della conversazione e comprende le loro intenzioni.
Ad esempio, se un cliente menziona di aver acquistato dei giocattoli per errore, il sistema richiama automaticamente l’ordine recente senza chiedere conferma e suggerisce di restituire o tenere il prodotto.
Walmart intende anche offrire ai clienti homepage e consigli personalizzati in base alle loro esigenze. Gosby ha concluso affermando che l’azienda continuerà a esplorare come l’intelligenza artificiale possa semplificare le esperienze di clienti e dipendenti, con possibili nuove applicazioni basate su Wallaby nel prossimo anno.