Alcune imprese dell’Unione Europea (UE) hanno sollevato apertamente delle preoccupazioni riguardo alla bozza di legge sull’intelligenza artificiale (IA), recentemente approvata dal Parlamento europeo.

Secondo quanto riportato da CNN, circa 160 dirigenti di aziende europee, tra cui Siemens, Carrefour e Renault, hanno espresso serie preoccupazioni che la legge sull’IA possa minare la competitività delle imprese locali e scoraggiare gli investitori. In una lettera aperta indirizzata ai membri del Parlamento europeo, questi dirigenti di aziende dell’UE hanno evidenziato la necessità di modifiche alla bozza di legge.

Tra i firmatari della lettera figurano anche figure di spicco del settore tecnologico europeo, come Yann LeCun, capo scienziato di Meta, e Hermann Hauser, del produttore britannico di chip ARM.

Nella loro lettera, essi sostengono che la legislazione sull’IA potrebbe mettere a repentaglio la competitività e la sovranità tecnologica dell’Europa, anziché affrontare efficacemente le sfide connesse a tale settore. In particolare, si è sollevato il problema di una regolamentazione eccessiva dell’IA generativa e dei modelli sottostanti.

Gli imprenditori hanno sostenuto che la legislazione proposta imporrebbe una regolamentazione indiscriminata delle tecnologie di intelligenza artificiale, indipendentemente dai casi d’uso specifici, generando costi di conformità elevati e rischi di responsabilità sproporzionati. A causa di tali ostacoli, le imprese innovative e gli investitori potrebbero essere spinti ad allontanarsi dall’Europa.

Di conseguenza, essi hanno sollecitato un approccio basato sul rischio nella regolamentazione dell’IA, che dovrebbe limitarsi a stabilire principi generali. Inoltre, hanno chiesto l’istituzione di un comitato di regolamentazione composto da esperti, in modo che le normative effettive possano essere implementate tenendo conto dei cambiamenti tecnologici.

Attualmente, l’Unione Europea sta negoziando il primo regolamento sull’IA al mondo, chiamato “AI Act”, tra il Parlamento europeo e la Commissione europea, al fine di definire la versione finale della bozza entro la fine dell’anno. Il regolamento prevede sanzioni pecuniarie fino a 40 milioni di euro (circa 57,3 miliardi di won) o fino al 7% delle vendite globali in caso di violazione. Tuttavia, le grandi imprese sostengono che tale punizione sia “disuguale” e dovrebbe essere considerata in base alle dimensioni dell’azienda.

Inoltre, per quanto riguarda l’IA generativa, la bozza di legge richiede la divulgazione del copyright dei set di dati utilizzati per l’addestramento e l’implementazione di dispositivi di sicurezza per prevenire un uso improprio. Tuttavia, le aziende sostengono che ciò rappresenti una sfida tecnica di difficile attuazione.

In risposta alla lettera aperta degli imprenditori, Dragos Tudorace, un parlamentare rumeno responsabile della stesura della legge sull’IA, ha dichiarato che la legge già riflette le richieste dei firmatari, evidenziando lo sviluppo guidato dall’industria degli standard normativi. Ha anche sottolineato che è deplorevole che un’azienda trascini altre aziende serie in questa direzione.

Anche il legislatore italiano, Brando Benipei, ha affermato che tutte le parti interessate saranno ascoltate riguardo alla regolamentazione dell’IA, ma ha sottolineato l’impegno a fornire regole chiare ed efficaci. Ha inoltre assicurato che l’impatto dell’IA sarà controllato senza ostacolare l’innovazione.

Di Fantasy