Durante l’evento WWDC 2023, Apple ha introdotto al mondo le cuffie Vision Pro, caratterizzate da una rivoluzionaria funzionalità chiamata “Persona”. Grazie all’integrazione di telecamere avanzate, queste cuffie sono in grado di scansionare il volto dell’utente e creare un doppelgänger digitale incredibilmente realistico. Questa replica digitale prende vita durante le videochiamate, imitando in tempo reale le espressioni facciali e i movimenti dell’utente. Ma le novità non finiscono qui: le principali piattaforme di videochiamata, come FaceTime, Teams, Webex e Zoom, saranno compatibili con questi avatar in 3D dall’aspetto autentico, e avrai anche la possibilità di scegliere avatar dallo stile cartoon.
Sebbene possa sembrare divertente interagire con questi avatar realistici, è importante considerare che tutto ciò che condividiamo online ha un alto rischio di manipolazione attraverso l’intelligenza artificiale. Di recente, un caso ha messo in luce il lato oscuro dei social media: la società di telecomunicazioni tedesca Deutsche Telekom ha utilizzato un video generato dall’IA di una bambina di nove anni, evidenziando come le immagini siano vulnerabili alla manipolazione tramite strumenti come Midjourney e Stable Diffusion. Purtroppo, il 96% dei video Deepfake non consensuali presenti online coinvolge donne, spesso celebrità, utilizzate per creare contenuti sessuali senza il loro consenso. In queste circostanze, l’uso di avatar digitali potrebbe essere una soluzione per preservare l’anonimato in rete.
Apple, da sempre impegnata nella promozione della privacy e dell’innovazione degli avatar realistici, richiede agli utenti di creare avatar digitali 3D ultra-realistici attraverso la scansione dei loro volti tramite le fotocamere integrate nelle cuffie Vision Pro. Mentre da un lato questa tecnologia offre immagini estremamente realistiche, dall’altro c’è il possibile utilizzo dei dati facciali da parte di Apple per il miglioramento dei propri modelli di intelligenza artificiale.
L’ex responsabile della sicurezza di IBM, il dott. Paul Ashley, sostiene che il concetto tradizionale di anonimato non si adatti perfettamente alle complessità delle interazioni online, dove i nostri dati personali possono tradirci. Egli suggerisce che l’anonimato possa iniziare con l’utilizzo di attività di base legate alla nostra vera identità, ma si può gradualmente passare a utilizzi come indirizzi email alternativi, avatar e persino nomi diversi per preservare la privacy. Questo ci offre la possibilità di adattare le caratteristiche degli avatar alle nostre esigenze, garantendo un certo grado di controllo sull’anonimato.
In un contesto in cui le definizioni di identità online stanno subendo un profondo cambiamento, l’attenzione si concentra sull’ultima iniziativa di Sam Altman, Worldcoin. Questo progetto assegna un’identità unica a ogni individuo attraverso il protocollo World ID, basato sulla scansione dell’iride per la convalida dell’identità, con l’obiettivo di creare un sistema di identità globale decentralizzato.
Da quando sono apparsi i primi avatars con giochi come “Sims” e “Second Life”, l’interesse per le identità digitali è cresciuto costantemente. L’era del Metaverso ha ulteriormente amplificato l’importanza degli avatar, e le grandi aziende tech ne stanno approfittando appieno. Per affrontare le preoccupazioni riguardo al futuro di ChatGPT, OpenAI ha recentemente acquisito lo studio di design AI Global Illumination, destinato a migliorare i loro prodotti principali, inclusi ChatGPT, ma anche giochi e mondi simulati. Questa strategia segue il modello di piattaforme come Microsoft Minecraft, nota per il suo approccio decentralizzato al gioco.
Anche Microsoft ha introdotto innovazioni nell’ambito degli avatar. Ad esempio, la funzionalità Avatar di Zoom consente agli utenti di trasformarsi in simpatici animali durante le videochiamate, mentre Microsoft Teams ha introdotto avatar 3D che possono partecipare alle riunioni anche senza una webcam. Questi miglioramenti offrono nuovi modi di esprimersi digitalmente, beneficiando la vasta base di utenti di Meta, che supera il miliardo.
Meta ha recentemente annunciato importanti aggiornamenti agli avatar, fornendo agli utenti una gamma più ampia di opzioni per personalizzare l’aspetto dei loro avatars, compresi vari tipi di corpo, texture dei capelli e abiti. Tuttavia, nonostante tali miglioramenti, la piattaforma Horizon Worlds VR di Meta presenta ancora avatars senza gambe. A differenza di Apple, le soluzioni avatar di Meta, WhatsApp e Instagram sono state giudicate meno soddisfacenti.
Nonostante tutte queste innovazioni, le versioni cartoonesche degli avatars continuano a godere di grande popolarità. Oltre alla protezione della privacy, questa tendenza potrebbe essere collegata alla teoria dello “stadio dello specchio”, in cui la gioia di vedere gli avatars imitare le nostre azioni richiama il riconoscimento di sé nei bambini. Un’altra spiegazione è che gli avatar offrano un modo spensierato per rappresentare se stessi, lontano dalla pressione dei selfie. Inoltre, gli avatar fungono da alter ego nelle narrazioni digitali, arricchendo l’esperienza di comunicazione online.
In conclusione, nell’epoca in cui l’IA può manipolare le immagini personali senza consenso in pochi istanti, gli avatar si presentano come affidabili guardiani dell’identità digitale.