Il New York Times (NYT) ha intentato una causa per violazione del copyright contro OpenAI, ma quest’ultima ha chiesto l’archiviazione della causa, affermando di essere stata violata da NYT. La disputa tra OpenAI e NYT sembra intensificarsi.
Secondo quanto riportato da Reuters, OpenAI ha presentato un documento alla Corte Federale di Manhattan affermando che “NYT ha pagato qualcuno per hackerare i nostri prodotti, incluso ChatGPT”, e ha accusato NYT di aver creato circa 100 casi di violazione del copyright attraverso questo metodo.
OpenAI ha continuato sostenendo che “NYT ha tentato di hackerare decine di migliaia di volte per produrre risultati altamente anomali” e ha aggiunto che “l’hacking ha utilizzato istruzioni ingannevoli che violavano palesemente i nostri Termini di utilizzo”. OpenAI ha inoltre affermato che “le persone comuni non utilizzano i prodotti OpenAI in questo modo”.
Per dimostrare la violazione del copyright, OpenAI ha sottolineato la necessità di prove che le risposte di ChatGPT abbiano prodotto gli stessi risultati dei contenuti del NYT, implicando che le domande sono state poste ripetutamente fino a ottenere tali risultati.
Tuttavia, OpenAI non ha rivelato chi il NYT abbia assunto per manipolare il sistema.
In risposta, l’avvocato del NYT Ian Crosby ha respinto le affermazioni di OpenAI, sostenendo che OpenAI abbia erroneamente descritto l’azione come “hacking” e ha affermato che OpenAI ha utilizzato ChatGPT per cercare prove di violazione del copyright, ossia di aver rubato e copiato articoli del NYT.
Il NYT ha intentato una causa contro OpenAI e Microsoft (MS) nel dicembre dello scorso anno, affermando che milioni di articoli sono stati utilizzati senza autorizzazione. Come prova, il NYT ha presentato una conversazione con ChatGPT che ha stampato l’articolo originale.
OpenAI ha in precedenza dichiarato che si trattava semplicemente di un “bug” raro e ha criticato NYT per aver intentato una causa improvvisamente mentre negoziava le questioni di compensazione del copyright.
Il NYT richiede che OpenAI risarcisca miliardi di dollari di danni legati alla copia e all’uso non autorizzato dei contenuti.